Gli ambasciatori di Germania, Danimarca e Svezia all'Onu: «gli attentati ai gasdotti sono inaccettabili».
NEW YORK - Gli ambasciatori all'Onu di Germania, Danimarca e Svezia hanno inviato una lettera alla presidenza (maltese) del Consiglio di Sicurezza e all'ufficio esecutivo del segretario generale Guterres sottolineando che i tre Paesi «desiderano fornire informazioni relative alle esplosioni sui gasdotti Nord Stream 1 e 2 del 26 settembre 2022».
Le autorità nazionali di Danimarca, Germania e Svezia hanno avviato indagini per fare piena chiarezza su cosa è successo e perché: «le indagini hanno stabilito che ci sono stati ingenti danni al Nord Stream 1 e 2 e che il il danno è stato causato da potenti esplosioni dovute al sabotaggio».
In Danimarca, la polizia di Copenaghen e il servizio d'intelligence hanno istituito un gruppo investigativo congiunto per gestire ulteriori indagini. In Svezia, l'inchiesta sugli eventi del Nord Stream è condotta dal servizio di sicurezza svedese ed è guidata da un procuratore dell'Unità di sicurezza nazionale.
In Germania, l'Ufficio del Procuratore Federale ha avviato un'indagine penale nel contesto delle esplosioni sui gasdotti al fine di stabilire se sussiste un reato di sabotaggio secondo il codice penale tedesco.
«Queste indagini non sono ancora state concluse», si legge, con i tre Paesi che ribadiscono come «atti deliberati come quelli commessi contro i gasdotti Nord Stream sono inaccettabili, mettono in pericolo la sicurezza internazionale e danno motivo di profonda preoccupazione».