Sono famosissimi e guadagnano un sacco. Ma soprattutto sono giovanissimi, anzi veri e propri bimbi
LUGANO - Una volta li chiamavano bambini-prodigio, dello sport, del cinema, della musica. Oggi il nuovo modo per affermarsi in tenera età è ovviamente la rete, con tutti i suoi pro e contro. Li chiamano baby influencer. Una specie di tante Chiare Ferragni in miniatura che sin dall’infanzia ottengono milioni di followers e visualizzazioni e possono vantare conti correnti a sei zeri. È la cosiddetta Generazione Alpha per distinguerla dalla Zeta, ossia i boomer più in là con gli anni.
Già a 5 anni - Secondo una ricerca di BNP Paribas, Cardif e Friendz il 62% dei bambini comincerebbe a utilizzare device tecnologici già a partire dai 5 anni. L'86% dei millennials afferma che le loro decisioni di acquisto sono influenzate dai figli Gen Alpha, che a loro volta vengono influenzati per il 28% dai loro coetanei, per il 25% dai blogger e per il restante dai familiari.
Bambini e adolescenti che al di sotto dei tredici anni, per legge, non potrebbero neppure avere un profilo social e che invece postano foto personali alla ricerca di like e follower. E sono i genitori che, oltre a essere tutori legali del minore, gestiscono i loro profili social e si occupano delle collaborazioni con i brand: di fatto, qualsiasi cosa veda protagonista un bambino, anche molto piccolo, attira visualizzazioni e di conseguenza guadagni. Negli Stati Uniti Target e Walmart hanno addirittura realizzato dei pupazzetti con le sembianze di questi bimbi, mentre diversi brand hanno dato vita a delle collezioni di giocattoli personalizzate a seconda dei gusti e dello stile di questi content creator.
Tutto inizia per gioco - Spesso si inizia per caso, o meglio per gioco, come Sergey e Victoria Vashketov in Russia o come Volodymyr e Olena Volodymyr Kidisyuk in Ucraina con il semplice gesto dello scartare un regalo e provare un nuovo gioco che portava in poco tempo su YouTube prima decine, poi centinaia, infine migliaia e milioni di follower.
Ha fatto molto scalpore lo scorso anno la notizia di Boram, ad oggi 7 anni, della Corea, ha comprato un grattacielo da otto milioni di dollari nell’esclusivo quartiere di Gangnam a Seul. Questa bambina è una Youtuber da oltre 30 milioni di followerts, ha ben due canali: uno per le recensioni di giocattoli e un altro in cui pubblica un video blog per i suoi fan che la seguono quotidianamente.
A 11 anni lo youtuber più pagato al mondo - Tra gli youtuber più pagati al mondo c’è Ryan Haruto Nguyen, undicenne protagonista di “Ryan’s World”, con quasi quaranta milioni di iscritti. L’attività principale, inizialmente, era la recensione di giocattoli. Poi ha ottenuto collaborazioni con moltissimi brand fino a lanciare sul mercato la propria linea di giocatoli e abbigliamento, in vendita sia da Walmart che da Target. Tra i più famosi baby influencer c’è Laerta, con il suo profilo Fashion Laerta, seguito da 1,2 milioni. Ha 8 anni, vive a Londra e ovviamente la sua pagina Instagram è gestita dalla mamma, Ardola Dedukaj, che la fotografa con costanza da quando aveva quattro anni.
E poi le gemelline Taytum e Oakley Fisher, completamente identiche, hanno circa 30 milioni di follower. I post con le immagini delle piccole valgono dai 10 ai 20 mila dollari ciascuno. È già una stella anche la sorellina, nata lo scorso anno. Ha solo 8 anni ma è già un'autorità in tema moda la baby influencer americana Everleigh Rose Soutas da 5 milioni di seguaci Instagram.
Il rischio: confusione tra vita reale e virtuale
Gestire il successo, economicamente e non solo, il peso delle aspettative, la popolarità. Sono questi i rischi che corrono i baby influencer a detta della comunità degli psicologi che si è espressa sul tema. Secondo gli psicologi - come capitato in passato per tante stelline di Hollywood in tenera età - c’è il rischio del contraccolpo, ovvero confondere la vita virtuale con quella reale, e una volta finito tutto prendere cattive strade tra droga, alcol, problemi famigliari e malattie mentali. I genitori non ne sono esenti. La stessa Boram in Corea è finita nell’occhio del ciclone per alcuni video in cui metteva mani nel portafogli di papà o ne guidava l’auto. Il Tribunale di Seul ha ordinato ai genitori di Boram di completare un corso di consulenza per prevenire gli abusi sui minori. Per gli psicologi il ruolo e la misura con cui i genitori si pongono col bambino è fondamentale. Considerandolo come tale e non come un oggetto da far fruttare.