Amnesty International denuncia i metodi di repressione da parte delle forze dell'ordine di tutto il mondo e chiede controlli più severi.
LONDRA - Armi meno letali che però amplificano la violenza. Amnesty International lancia l’allarme: «La crescente disponibilità di proiettili di gomma e di altre armi meno letali ha aumentato l'uso della forza contro i manifestanti, provocando un maggior numero di feriti e di morti». Secondo l’Ong i metodi di repressione delle manifestazioni pacifiche da parte delle forze dell’ordine di tutto il mondo sono inappropriati.
Controllare la produzioni di armi meno letali - In un recente rapporto, “My Eye Exploded”, Amnesty chiede pertanto che l'uso di armi e proiettili sia monitorato e che venga stipulato un trattato internazionale per regolamentare il commercio di queste attrezzature. Lo studio, promosso dall’Ong in collaborazione con Omega Research Foundation, si è basato su una ricerca condotta in oltre 30 paesi negli ultimi cinque anni. «Migliaia di manifestanti e passanti sono stati mutilati e decine uccisi a causa dell'uso spesso indiscriminato e sproporzionato di armi di polizia meno letali, compresi i proiettili a impatto cinetico come i proiettili di gomma».
«C'è urgente bisogno di un quadro globale legalmente vincolante sulla produzione e il commercio di armi meno letali, compresi i proiettili a impatto cinetico, e di linee guida efficaci sull'uso della forza per combattere la spirale di violenza», ha dichiarato Patrick Wilcken, ricercatore del team Militare, Sicurezza e Polizia di Amnesty International.
La necessità di un trattato internazionale - Ma quali sono le misure che potrebbero arginare questa violenza? Amnesty e la Omega Research Foundation sono tra le 30 organizzazioni che chiedono un trattato contro il commercio di strumenti di tortura sostenuto dalle Nazioni Unite per vietare la produzione e il commercio di proiettili a impatto cinetico e di altre armi di polizia e per introdurre controlli basati sui diritti umani sulla fornitura di altre attrezzature di polizia, come i proiettili di gomma e di plastica.
«Un trattato contro il commercio di strumenti di tortura proibirebbe tutta la produzione e il commercio di armi e attrezzature per l'applicazione della legge intrinsecamente abusive, come i proiettili a impatto cinetico che sono pericolosi o imprecisi e i proiettili di metallo rivestiti di gomma, che hanno accecato persone e causato altre gravi lesioni e morti in tutto il mondo», ha dichiarato Michael Crowley, Ricercatore della Omega Research Foundation.
Mutilazioni e disabilità permanenti - La repressione violenta da parte delle forze dell’ordine cilene durante le proteste scoppiate nell’ottobre del 2019, testimonia le conseguenze di attrezzature inappropriate. Le azioni della polizia hanno causato più di 440 lesioni agli occhi, tra cui più di 30 casi di perdita della vista o rottura del bulbo oculare. Secondo uno studio con revisione paritaria che ha attinto alla letteratura medica pubblicata tra il 1990 e il giugno 2017, almeno 53 persone sono morte a causa di proiettili sparati dalle forze di sicurezza. I risultati hanno anche indicato che 300 dei 1’984 feriti hanno riportato disabilità permanenti.
La Svizzera è impegnata nella lotta contro la violenza della polizia. Come ricorda Amnesty, il nostro Paese sostiene lo sviluppo di un trattato contro il commercio di strumenti di tortura per regolare il commercio di proiettili a impatto cinetico. Tuttavia, in Svizzera l'uso di proiettili di gomma da parte della polizia solleva delle domande. Diversi media riferiscono regolarmente di gravi lesioni causate dall'uso di queste munizioni. «Anche in Svizzera è necessario indagare sull'uso di proiettili a impatto cinetico», conclude il rapporto.