Lo riporta il Corriere della Sera, che attribuisce la crisi polmonare in corso alla patologia tumorale del sangue.
MILANO - La diagnosi era arrivata nel mese di marzo, durante il precedente ricovero al San Raffaele di Milano: leucemia. E il ritorno ieri in ospedale di Silvio Berlusconi arrivato con i sintomi di una seria crisi respiratoria sarebbe dovuto alle complicanze di quella patologia tumorale del sangue.
A riferirlo è il Corriere della Sera che riporta anche alcuni dettagli riguardo i trattamenti sanitari cui il fondatore di Forza Italia sarebbe stato sottoposto durante la degenza del mese scorso: «È stata eseguita una Pet e un prelievo di midollo», ha scritto il quotidiano milanese.
Intanto dalle poche notizie che trapelano sembra che Berlusconi non sia stato intubato e che il ricovero in terapia intensiva sia stato deciso a scopo precauzionale «per evitare di contrarre ulteriori infezioni» che complicherebbero ancora di più un quadro clinico che appare di una certa gravità.
Le condizioni del leader di Forza Italia destano molta preoccupazione fra i famigliari accorsi nella giornata di ieri al San Raffaele, fra questi anche il figlio Pier Silvio, che si è trattenuto a lungo all'interno dell'ospedale. Oltre alla compagna Marta Fascina è arrivato anche il fratello Paolo: ai giornalisti che gli chiedevano notizie sulle condizioni dell'ex Presidente del Consiglio ha risposto «Silvio è una roccia e ce la farà anche questa volta».
Nemmeno il professor Zangrillo, il medico personale di Berlusconi, ha voluto rilasciare dichiarazioni quando poco prima di mezzanotte ha lasciato il San Raffaele. Ai giornalisti in attesa fuori dagli ingressi ha detto soltanto «andate pure a dormire». Non è ancora stato confermato se nella giornata di oggi sarà diramato un bollettino.