Con la scadenza della normativa sanitaria emessa durante il Covid che limitava la migrazione la situazione si è fatta di nuovo tesa.
WASHINGTON - Sono almeno 11 mila i migranti bloccati nella regione tra Ciudad Juarez in Messico ed El Paso in Texas, nel giorno in cui termina il titolo 42 - la misura introdotta nel marzo 2020 dall'allora presidente Donald Trump che di fatto sigillava il confine meridionale consentendo di espellere immediatamente i richiedenti asilo per l'emergenza Covid-19 - e ritorna il titolo 8, che consente ai richiedenti asilo di attendere negli USA l'esito della loro richiesta.
Stando alle stime delle autorità locali e della diocesi, sono almeno cinquemila i migranti attualmente presenti a Ciudad Jaurez, anche se solo circa la metà di questi hanno cercato ristoro nei rifugi che sono stati predisposti per l'accoglienza.
Il comune di El Paso ha segnalato 6124 persone nei centri di detenzione, anche se si stima che in città siano state oltre duemila le persone che hanno dormito per strada, spiegano dall'Ufficio per le operazioni di emergenza di El Paso.
Oltre 250mila richieste da inizio anno - Sono almeno 250mila le richieste di asilo in Messico, secondo i dati dell'Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, che insieme al governo ha organizzato un programma di accoglienza per migranti, coinvolgendo aziende nazionali e transnazionali per garantire la possibilità di trovare un lavoro. L'iniziativa è stata sviluppata soprattutto nelle città di confine nel nord del Messico, dove c'è una forte richiesta da parte dei migranti che non riescono a entrare negli Stati Uniti. Quest'anno, il Dipartimento di sicurezza Usa ha eseguito 225'483 tra espulsioni e rimpatri, in aumento rispetto ai 170'896 dello stesso periodo dell'anno precedente, secondo i dati del governo degli Stati Uniti.