In oltre venti città del Paese sono stati lanciati dei progetti pilota che puntano di far desiderare alle donne di diventare mamme
PECHINO - La Cina ha deciso di lanciare progetti pilota in oltre 20 città «per creare una cultura del matrimonio e della gravidanza della nuova era», ultima mossa promossa dalla leadership comunista per creare un ambiente favorevole alle nascite e invertire il trend dell'invecchiamento della popolazione.
La Family Planning Association, una agenzia nazionale che lavora sul rafforzamento e sull'efficacia delle misure governative sulla popolazione e sulla fertilità, ha messo a punto i programmi che hanno l'ambizione di incoraggiare le donne a sposarsi e ad avere figli.
In particolare, ha riferito il Global Times, il tabloid nazionalista in lingua inglese del Quotidiano del Popolo, i piani prevedono di favorire le nozze e le nascite in età appropriata, incoraggiare i genitori a condividere le responsabilità nell'educazione dei figli e frenare gli alti "prezzi della sposa" e altre usanze giudicate "obsolete".
Tra le città incluse nell'iniziativa ci sono Guangzhou (Guangdong) e Handan (Hebei), parte della ventina (inclusa Pechino) su cui l'agenzia ha cominciato a lavorare già dal 2022. "La società ha bisogno di guidare di più i giovani sul concetto di matrimonio e di parto", ha commentato il demografo He Yafu.
I progetti si sommano alla molteplici misure che le province cinesi stanno adottando per spronare le persone ad avere figli, comprensive di incentivi fiscali, sussidi per la casa e l'istruzione gratuita o sovvenzionata in caso di terzo figlio.
La Cina ha attuato la politica draconiana del figlio unico dal 1980 al 2015, modificando poi l'approccio fino a rimuovere ogni limite, senza però sortire gli effetti sperati. Preoccupati per il primo calo nel 2022 della popolazione in 60 anni e per il suo rapido invecchiamento, i consiglieri del governo hanno proposto a marzo che le donne single e non sposate possano addirittura avere accesso al congelamento degli ovuli e al trattamento di fecondazione in vitro, pur di far aumentare il tasso di fertilità nazionale. Tuttavia, molte donne evitano la maternità a causa delle spese per l'assistenza all'infanzia e della necessità di interrompere la carriera lavorativa, di fronte alla discriminazione di genere che resta ancora un ostacolo fondamentale.