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Il Parlamento israeliano ha respinto la candidata della maggioranza per il comitato che decide le nomine dei giudici.
TEL AVIV - Il governo di Benjamin Netanyahu ha registrato alla Knesset la prima, rilevante, sconfitta in una delle decisioni più sensibili del dossier riforma giudiziaria. In una drammatica seduta del Parlamento israeliano, l'aula ha infatti approvato (58 i voti su 115) la sola candidata dell'opposizione Karine Elharar (del partito centrista 'C'è futuro' di Yair Lapid) nel Comitato che decide le nomine dei giudici, mentre è stata sconfitta la candidata della maggioranza Taly Gotliv.
Un esito che ha spaccato la maggioranza di governo con il premier Netanyahu favorevole alla mediazione sul Comitato - un membro alla coalizione uno all'opposizione - che avrebbe dato maggiore forza alle trattative in corso sulla riforma giudiziaria sotto l'egida del presidente Isaac Herzog.
Ma la maggioranza - soprattutto l'ala oltranzista dello schieramento di destra - gli si è opposta dando così spazio alla opposizione. Ora ci vorrà un altro mese per tornare ad eleggere il secondo componente del Comitato. L'opposizione aveva minacciato qualora non si fosse votato la Elharar - che ha avuto a sorpresa appoggio da deputati della destra - di abbandonare le trattative sulla riforma e di rilanciare le proteste in piazza.
