In totale sono stati riesumati 338 corpi di membri della setta del digiuno
NAIROBI - Si riprende a scavare nella foresta di Shakaola in Kenya alla ricerca di almeno altri 600 seguaci della cosiddetta Setta del digiuno che, secondo la Croce Rossa, risultano ancora dispersi.
Negli ultimi due mesi sono stati riesumati 338 corpi di membri del culto creato dal controverso predicatore Paul Mackenzie che invitava i fedeli ad astenersi al cibo «per poter incontrare Gesù in paradiso».
Il capo patologo del governo keniota, Johansen Oduor, ha dichiarato ieri che sono state effettuate le autopsie su tutte le vittime recuperate a Shakaola, di cui 117 erano bambini. Non è stato possibile stabilire il sesso e l'età di tutti a causa dell'avanzato stato di decomposizione.
Anche se alcuni corpi presentavano segni di strangolamento e traumi da corpo contundente, nella maggior parte dei casi la causa della morte rimane l'inedia.
Il prossimo 3 luglio la corte di Mombasa emetterà una sentenza per stabilire per quanto tempo Mackenzie e 28 presunti complici, tra cui la moglie, rimarranno in stato di fermo.