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MONDOObesità, l'indice di massa corporea sbaglia più della metà delle diagnosi

28.06.23 - 22:00
La formula inventata nell'Ottocento potrebbe venire presto pensionata.
Depositphotos (AndreyPopov)
Fonte ats ans
Obesità, l'indice di massa corporea sbaglia più della metà delle diagnosi
La formula inventata nell'Ottocento potrebbe venire presto pensionata.

NEW YORK - L'Indice di massa corporea (Bmi), la formula matematica più utilizzata al mondo per valutare il peso corporeo di uomini e donne, inventata nell'Ottocento dal matematico belga Adolphe Quetelet, dopo 50 anni di onorato servizio potrebbe andare presto in pensione o almeno essere affiancato da altri parametri, come la misura del girovita e la stima della composizione corporea misurata dal plicometro.

Secondo uno studio americano appena presentato al meeting annuale dell'Endocrine Society Endo 2023, concluso pochi giorni fa a Chicago, il Bmi - che si ottiene dalla divisione tra il peso e il quadrato dell'altezza - sbaglia la stima del grasso di troppo nel 53% dei casi, dando indicazioni inferiori alla realtà.

La ricerca, condotta dalla Rutgers University, nel New Jersey, ha verificato come le persone che in base al solo Bmi erano state considerate obese erano la metà di quelle classificate tali in base alla Dexa, un esame a radiazioni ionizzanti in grado di fornire le informazioni più precise e accurate sulla composizione corporea.

Tuttavia l'aggiunta della circonferenza della vita alla misura tradizionale del Bmi ha reso congruenti con Dexa il 69% delle diagnosi di obesità, riducendo il margine di errore del 23%.

«Il principale limite del Bmi - sottolinea Anna Maria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) - è che non distingue tra acqua, massa ossea, massa muscolare e tessuto grasso né tra accumulo di grasso viscerale, la cosiddetta "pancetta", e grasso sottocutaneo, non tenendo così conto dell'influenza di genere. Le donne, infatti - precisa l'esperta -, hanno più grasso sottocutaneo rispetto agli uomini, localizzato su fianchi e cosce, che è meno dannoso per la salute rispetto al grasso addominale, che i maschi accumulano più facilmente nelle sezioni centrali del corpo. È evidente dunque che utilizzare un unico parametro che non tiene conto di queste sostanziali differenze porta sia a sovrastimare erroneamente l'obesità nelle donne che a sottovalutarla negli uomini, con una pericolosa distorsione della comprensione da parte dei medici del rischio di malattia e mortalità legate all'obesità».

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COMMENTI
 

francox 1 anno fa su tio
Se è stata inventata nel'800, altro che 50 anni di servizio...

Tracy 1 anno fa su tio
Che non si tenga conto dell'influenza di genere non è una novità. La ricerca scientifica per lungo tempo non ha tenuto conto delle differenze fisiologiche tra uomo e donna. Basta vedere con i medicamenti, I farmaci sono stati pensati principalmente per pazienti di sesso maschile. Con conseguenze in termini di efficacia e tossicità per le donne. Sembra strano ma ad oggi ancora assumiamo determinati farmaci per i quali l'effetto non è stato assolutamente studiato sulla popolazione femminile. Dovrebbero ridefinire gli studi in generale tenendo conto di queste differenze visto che l’arruolamento del campione femminile è stato pressoché inesistente.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Se al bmi si aggiunge un parametro che definisci il tipo di corporatura, sicuramente si ottiene una valutazione più credibile, solo l'altezza per rapporto al peso è demenziale! Larghezza delle spalle, giro coscia, giro braccia, giro panza, muscoli, grasso... eppure molti dottori che si suppone abbiano studiato, usano la formula semplice... cambiate dottore.

Stefy43 1 anno fa su tio
un grande sollievo

UtenteTio 1 anno fa su tio
C'è ancora qualche credulone che la usa? Nemmeno il Dr. Cipolla (di Campione d'Italia) la usava più quando visitava.
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