Manifestanti hanno fatto irruzione nell'ambasciata svedese di Baghdad, proteste dall'Egitto fino all'Afghanistan
BAGHDAD - Continua a suscitare roventi polemiche il vilipendio del Corano in Svezia. Alcune decine di manifestanti iracheni sono riusciti a entrare nell'ambasciata svedese a Baghdad. I dimostranti, sostenitori del leader sciita iracheno Moqtada al-Sadr, sono rimasti per circa un quarto d'ora nella rappresentanza diplomatica svedese per poi uscire con calma all'arrivo della polizia.
Egitto - In particolare il Cairo, la capitale del più popoloso dei Paesi arabi, ha condannato quello che ha definito «un gesto vergognoso e una provocazione per i sentimenti dei musulmani» proprio nell'Eid al-Adha, la grande festa del sacrificio celebrata dai fedeli islamici di tutto il mondo.
Kuwait - Il Kuwait, un'altra monarchia del Golfo come l'Arabia Saudita, ha chiesto che gli autori di tali «atti ostili» siano assicurati alla giustizia e venga loro «impedito di usare il principio delle libertà (...) per giustificare l'ostilità contro l'Islam». In Siria, il governo ha «condannato con la massima fermezza l'atto vergognoso» commesso «da un estremista con il permesso (...) del governo svedese».
Libano - A Beirut il potente movimento Hezbollah ha accusato le autorità svedesi di essere «complici del crimine» e ha chiesto a Stoccolma di porre fine a tali atti «invece di nascondersi dietro la libertà di espressione». L'organizzazione paramilitare islamista sciita ha invitato i Paesi musulmani e arabi a prendere «tutte le misure necessarie» per costringere la Svezia e altri Paesi a prevenire il ripetersi di tali incidenti e a fermare «la diffusione di una cultura dell'odio».
Emirati Arabi Uniti - Negli Emirati Arabi Uniti, Anwar Gargash, il principale consigliere del presidente, ha dichiarato sui social che «il mondo occidentale deve rendersi conto che il suo sistema di valori e le sue giustificazioni non possono essere imposte al mondo». Dal canto suo il ministero degli Esteri palestinese ha denunciato una «flagrante violazione dei (...) valori di tolleranza e accettazione degli altri».
Afghanistan - I Talebani al potere in Afghanistan hanno condannato l'«atto odioso» delle autorità svedesi che dimostra «totale disprezzo» per l'Islam. Le autorità talebane impongono una rigida interpretazione del Corano e della legge islamica, e gli atti considerati blasfemi sono punibili con la morte. Il ministero degli Affari Esteri dell'Afghanistan ha dichiarato di condannare l'atto «nei termini più forti possibili».
«L'autorizzazione di tali atti ripugnanti davanti a una moschea, in uno dei giorni più sacri dell'Islam, dimostra solo il totale disprezzo delle autorità svedesi per questa nobile religione e per i suoi quasi due miliardi di seguaci», ha dichiarato il dicastero in un comunicato. «Invitiamo tutti gli Stati e le organizzazioni musulmane a prendere tutte le misure appropriate in risposta a questi atti ripugnanti in tutto il mondo».