Il comune di Karluk, 37 abitanti, pensava di attirare solo un paio di famiglie ma la risposta è stata al di là di ogni aspettativa
ANCHORAGE - «Abbiamo ricevuto così tante richieste che, a oggi, non siamo riusciti a leggerle tutte». È molto felice Kathryn Reft, segretaria del consiglio tribale del villaggio di Karluk, in Alaska, quando parliamo con lei. Qualche settimana fa, infatti, lo stato d’animo era molto diverso.
La sua cittadina, nell’isola di Kodiak, a circa dieci ore da Anchorage, la città principale dello Stato, da anni lotta per mantenere viva l’unica scuola attiva per i suoi 37 residenti. «Per anni abbiamo chiesto aiuto alle varie agenzie - ci racconta Reft - Poi, qualcuno ci ha suggerito di preparare un volantino, di distribuirlo e poi di metterlo su Facebook».
Il consiglio tribale era alla ricerca di due famiglie che avessero almeno 3 o 4 bambini in età scolare. La legge infatti impone che per non chiudere e ricevere gli aiuti finanziari statali, ogni scuola debba avere almeno 10 studenti e per il momento l'istituto di Karluk ne conta solo due, tra l’altro fratellini. Alle famiglie che si sarebbero impegnate a trasferirsi, il comune ha promesso una casa, spese pagate per un anno, un paesaggio incontaminato, possibilità di fare attività a cielo aperto, come kayak e pesca, ma anche offerte lavorative.
Nessuno aveva idea di cosa sarebbe successo una volta reso pubblico il post su Facebook. Karluk non è mai stato al centro delle notizie, pochissimi americani hanno sentito nominare il suo nome e quasi nessuno sa dove si trova. Invece, a sorpresa, in pochissimo tempo, il consiglio tribale è stato inondato di richieste da parte di famiglie disposte a fare le valige e ricominciare una nuova vita in mezzo alla natura.
«Le stiamo leggendo tutte, non abbiamo ancora fatto la selezione. La vita qui è molto bella, è serena», dice ancora la segretaria Reft. E forse proprio la fuga da una società sempre più caotica, di corsa e polarizzata, ha spinto molti a vedere questo piccolissimo villaggio dell’Alaska come un'opportunità per ricominciare e dare un futuro più sano ai propri figli. I due fratellini di Karluk non vedono l’ora di avere dei nuovi compagni di classe il prossimo anno.