L'incarico di determinare le cause del naufragio è stato affidato a Giovanni Ceccarelli, noto per il recupero della Costa Concordia
VARESE - Sarà una maxi perizia sulla tragedia della "Goo duria", la barca che si è ribaltata la sera del 28 maggio all'altezza di Sesto Calende, sul lago Maggiore, provocando la morte di quattro persone, tre dei quali agenti segreti, due italiani e uno israeliano, a stabilire se il comandante Claudio Carminati abbia o meno commesso degli errori od omissioni che abbiano concorso al naufragio.
Sull'imbarcazione viaggiavano 24 persone, tutti 007 italiani e israeliani, oltre alla moglie russa di Carminati, Anya Bozhkova, anche lei deceduta.
A oggi al comandante della nave, indagato per naufragio e omicidio colposi, è già stato contestato di aver fatto salire a bordo otto persone più del dovuto.
La Procura di Busto Arsizio (Varese) ha affidato l'incarico a Giovanni Ceccarelli, tecnico già noto per aver lavorato al recupero della la Costa Concordia. I familiari di Tiziana Barnaboi, una delle vittime, hanno nominato come consulente di parte l'ingegner Scamardella, esperto di ingegneria navale.
La scadenza per la presentazione delle conclusioni è prevista a 120 giorni, quindi a fine novembre.