«Ci sono persone che ci vogliono del male in diversi modi», ha affermato il primo ministro Kristersson
STOCCOLMA - «Abbiamo un contatto quotidiano con i servizi segreti perché la situazione è estremamente grave»: il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare le azioni intraprese dal suo governo in risposta ai problemi diplomatici e di sicurezza derivanti dai roghi del Corano messi in atto durante manifestazioni a Stoccolma nel mese di luglio, sottolineando che è stata innalzata l'allerta per la sicurezza nel Paese.
«Ci sono persone che ci vogliono del male in diversi modi, che diffondono o inoltrano immagini della Svezia che sono pericolose» ha dichiarato Kristersson, che ha sottolineato «la situazione di sicurezza complessa» in cui il suo Paese si trova in questo momento. Il Premier svedese ha denunciato le «campagne di disinformazione in corso», già dallo scorso anno, «compresa una narrativa russa che cerca di influenzare la percezione internazionale della Svezia, forse per ostacolarne l'ingresso nella Nato o per ledere l'immagine del Paese».
Il premier ha inoltre sottolineato l'importanza dell'accordo di Vilnius per garantire la sicurezza a lungo termine del Paese.
Oltre agli sforzi per aderire alla Nato, Kristersson ha evidenziato l'impegno dei diversi ministri nel contrastare le conseguenze diplomatiche e di sicurezza derivanti dalle azioni provocatorie, inclusi i contatti intrapresi con i responsabili delle aziende svedesi operanti nel Medio Oriente, invitati a diffondere una diversa immagine del Paese. È stato inoltre avviato un dialogo con i leader religiosi in Svezia e con ministri di altri Paesi per sottolineare che «le opinioni dei manifestanti non corrispondono a quelle dello Stato svedese».