Stando a uno studio non c'è popolo più felice dei finlandesi, malgrado gli inverni rigidissimi (e bui). Com'è possibile?
HELSINKI - La Finlandia è il Paese più felice del mondo. Sono sei anni di seguito che si conferma in cima alla classifica Happiness World Report, e con un punteggio di gran lunga superiore rispetto a quello degli altri Paesi.
Chiedimi se sono felice
Tale report si basa sui dati raccolti da Gallup World Poll, una delle più importanti società di sondaggi al mondo, in centocinquanta Paesi del mondo seguendo sei parole chiave: reddito, sostegno sociale, aspettativa di vita sana, libertà di effettuare delle scelte, la generosità e l'assenza di corruzione.
Viene poi chiesto genericamente alle persone interpellate quanto si sentano soddisfatte della propria vita, attribuendo un punteggio da 0 a 10, ossia da 'per niente soddisfatto' fino a 'completamente soddisfatto'. Sulla base di tali criteri, come detto, anche nel 2023 la Finlandia si è classificata al primo posto, seguita dalla Danimarca, l'Islanda, Israele, che ha risalito cinque posizioni rispetto al 2022, Olanda, Svezia, Norvegia, Svizzera, Lussemburgo e Nuova Zelanda.
All'undicesimo e al dodicesimo posto si sono classificati Austria e Australia, seguiti dal Canada che ha risalito due posizioni rispetto alla classifica dell'anno precedente. Di fatto, i primi venti Paesi più felici al mondo sono sostanzialmente gli stessi ogni anno, con l'eccezione della Lituania che ha avuto una crescita costante negli ultimi sei anni passando dal cinquantaduesimo posto del 2017 al ventesimo di quest'anno.
È inoltre aumentata del 25% rispetto al periodo precedente allo scoppio della pandemia, la tendenza delle persone ad essere gentili ed altruisti. I ricercatori delle Nazioni Unite hanno certificato che le persone, in questi ultimi anni, hanno incrementato la beneficenza e si sono dedicate maggiormente alle attività di volontariato, a testimoniare la capacità di resilienza dell'essere umano davanti alle difficoltà. Questa tendenza è stata registrata anche in Ucraina, nonostante la guerra in corso, mentre è andata diminuendo in Russia.
Rispetto al 2014, anno dell'annessione della Crimea da parte di quest'ultima, attualmente in Ucraina si ha, come è possibile leggere nel rapporto, “un più forte senso di scopo comune, benevolenza e fiducia nello Stato”. Come ha affermato l'economista Jan-Emmanuel De Neve, condirettore del progetto, “l'invasione russa ha trasformato l'Ucraina in uno Stato”.
Non ovunque splende il sole
Agli ultimi posti, tra i Paesi interpellati, si classificano la Sierra Leone, l'Afghanistan e il Libano: questi Paesi hanno fornito delle valutazioni di vita inferiori di oltre cinque punti rispetto ai dieci Paesi più felici al mondo. La catastrofica situazione umanitaria, frutto di anni di guerra, rende impossibile poter sperare anche solo di avere una vita dignitosa mentre la felicità appare un concetto ancora più distante e irraggiungibile.
Sarebbe però semplicistico concludere che i Paesi più ricchi sono anche quelli più felici perché questo dovrebbe valere, a rigor di logica, anche per Singapore, una delle nazioni più ricche al mondo, o l'Arabia Saudita che invece si collocano solo al venticinquesimo e al ventiseiesimo posto.
Evidentemente, l'indicatore di ricchezza non basta da solo a determinare la felicità di un Paese che sembra avere molto più a che fare con la qualità delle istituzioni che operano in una determinata nazione. Se il cittadino avverte di essere tutelato a livello sociale con il riconoscimento di una giusta pensione, sussidi solidali, congedi parentali e assistenza ai malati non può che dirsi soddisfatto della propria vita. Uno degli esperimenti con cui i ricercatori tastano il grado di fiducia dei cittadini è quello di chiedere loro se pensano che, nel caso in cui dovessero perdere il proprio portafoglio, questo gli verrebbe restituito.
Helsinki, happy place
La città di Helsinki è quella che, a livello globale, ha totalizzato più risultati positivi. Si torna quindi alla riflessione iniziale: quale sarà il segreto del Paese finnico per essere sempre al primo posto nella classifica dei Paesi più felici al mondo? Chi ci abita garantisce che siano una serie di componenti a rendere i finlandesi soddisfatti della propria vita a iniziare dal moto 'kell'onni, se onnen kätkeköön' che potrebbe essere tradotto in 'non paragonare la tua felicità a quella degli altri e non vantartene”.
Il fissare dei propri standard di felicità, limitando la fatica e lo stress di stare alla pari con quelli delle altre persone, rende sicuramente la vita più soddisfacente. Il saper riconoscere la propria fortuna, ed esserne grati, rende le persone felici anche in considerazione del fatto che, nel recente passato, la vita in Finlandia, per clima e condizioni sociali, era molto più dura di adesso. La parola finlandese 'sisu' esprime proprio questo sentimento: una 'cupa determinazione di fronte alle difficoltà.
«Ai tempi in cui non era così facile sopravvivere all'inverno - afferma il diciottenne Mattias in un articolo dell'Huffington Post - le persone dovevano lottare, e questo è stato tramandato di generazione in generazione. I nostri genitori erano così, i nostri nonni erano così». La diciannovenne Clara Paasimaki, rimarca il concetto dicendo che i finlandesi conoscono i propri privilegi e perciò «abbiamo anche paura di dire che siamo scontenti di una qualsiasi cosa».
Chi è felice sa di esserlo
Volendo generalizzare, sembra che i finlandesi sappiano comprendere a pieno di vivere una situazione privilegiata abitando in uno Stato che soddisfa le necessità dei propri cittadini. I finanziamenti pubblici dedicati alla scuola e all'arte permette alle persone di poter esprimere le proprie passioni e di coltivarle, anche come lavoro, nel corso della propria vita. Le scuole finlandesi sono efficienti e all'avanguardia, e si sono posizionate prime, per molti anni, nella valutazione internazionale dello studente nella classifica del Programma Pisa dell'Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Secondo quest'ultima «la Finlandia ha un sistema di istruzione di qualità eccellente, che le permette di mantenere standard uniformemente elevati in tutto il Paese». Particolarmente tutelata è anche la maternità e l'infanzia con congedi parentali prolungati e la possibilità di frequentare asili nei quali si insegna, fin dalla più tenera età, la parità di genere e l'uguale partecipazione di uomini e donne alla vita pubblica come ai lavori domestici. Da decenni, inoltre, la Finlandia ha adottato la flessibilità oraria, il lavoro agile e lo smart working, e circa il 92% delle imprese offre la possibilità ai propri dipendenti di organizzare in maniera autonoma e flessibile la propria giornata lavorativa.
Un altro elemento che concorre alla felicità dei finlandesi è sicuramente il vivere a contatto con la natura. Il 75% del territorio è coperto di foreste e grazie alla legge, nota come 'jokamiehen oikeudet', a tutti è garantita la libertà di muoversi in qualsiasi area naturale, si tratti di terreni pubblici o privati. Chiunque può inoltre raccogliere e portare a casa i prodotti della terra, come fiori, erbe e funghi, pescare con lenza e canna, ovviamente nel rispetto dell'ambiente naturale stesso.
Il rapporto con la natura è fortemente sentito da oltre il 90% della popolazione, secondo quanto emerso da un recente sondaggio, che può beneficiare di quattro settimane di ferie estive ed una invernale, trascorse prevalentemente a godere delle bellezze naturalistiche nazionali. I punti di forza della politica e della società finlandese sono evidenti anche se, come spesso accade, le cose viste da lontano appaiono più belle di quel che sembrano.
Il lato oscuro della medaglia
Dipingere in maniera semplicistica la Finlandia come un Paese dei Balocchi dove tutti sono felici appare quanto mai fuorviante e non veritiero. Il clima inclemente e il buio prolungato rendono le condizioni di vita dei finlandesi molto dure.
E sono diffuse le sindromi depressive dovute alla scarsa esposizione alla luce. I suicidi tra giovani costituiscono una piaga nazionale e la Finlandia è stata una antesignana nell'adozione di politiche di prevenzione per questo drammatico problema. L'alcolismo è un altro dei problemi maggiormente sentiti e radicati nella società finnica. I finlandesi tendono ad abusare di sostanze alcoliche fin da giovani sviluppando una vera e propria dipendenza nel corso dell'intera esistenza.
Gli indicatori usati nel World Happiness Report, quindi, sono reali, ma se riescono a fotografare lo stato di salute di un Paese nella sua complessità, non riescono a farlo con riguardo alle persone che quello stato abitano. La Finlandia è il Paese più felice al mondo ma non tutti i finlandesi lo sono.