Il bilancio di Save the Children a due anni dal ritorno al potere dei talebani
KABUL - Due anni dopo la presa del potere dei talebani, più di un terzo (38,4%) dei bambini intervistati da Save the Children in Afghanistan deve lavorare per aiutare a nutrire le proprie famiglie.
Condizioni «miserabili» - «Le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie sono miserabili. Il conflitto, la povertà, la fame e la malnutrizione, così come le conseguenze della crisi climatica, stanno lasciando profonde cicatrici», afferma Arshad Malik, Country Director di Save the Children in Afghanistan. «Recentemente ci è stato detto che una ragazza è stata investita da un camion mentre contrabbandava merci attraverso un valico di frontiera. Il fatto che i bambini non abbiano altra scelta che esporsi a tali pericoli dovrebbe scioccare il mondo intero».
Tra l'8 luglio e il 2 agosto Save the Children ha intervistato 1207 adulti e 1205 bambini nelle province afghane di Balkh, Faryab, Jawzjan, Kabul, Nangarhar e Sar-e-Pul. Tre quarti dei bambini intervistati (76,1%) hanno dichiarato di avere meno da mangiare rispetto a un anno fa. La causa è la grave siccità, la peggiore che ha colpito l'Afghanistan negli ultimi tre decenni. La distruzione dei raccolti e la morte del bestiame ha interessato in prima persona più della metà della popolazione.
La storia di Sajida - La 31enne Sajida e la sua famiglia vivono nel nord dell'Afghanistan, dove molte famiglie dipendono dall'agricoltura per la loro sopravvivenza. A Jawzjan, casa di Sajida, una famiglia su cinque (20,7%) soffre la fame; nella provincia di Sar-e-Pul si arriva addirittura a oltre una famiglia su tre (34,3%). «Non c'è acqua nel nostro villaggio. Cavalchiamo gli asini per andare a prendere l'acqua negli altri villaggi. Le file ai punti d'approvvigionamento sono lunghe. Tutti i contadini pregano per la pioggia, ma quest'anno hanno poche speranze. Credono che la siccità rovinerà le nostre vite qui», dice Sajida. «I miei figli vengono e dicono: "Mamma, non vogliamo mangiare riso bollito". Sono molto giovani e non sanno cosa significhi essere troppo poveri per comprare le patate». I gemelli di otto mesi di Sajida, Nahida e Nadira, sono gravemente malnutriti. Attualmente stanno ricevendo cure mediche in una clinica sanitaria mobile di Save the Children.
Le richieste - Con milioni rimasti senza aiuti alimentari a causa dei tagli internazionali, questo dovrebbe essere un campanello d'allarme per la comunità internazionale, afferma l'organizzazione non governativa. La fame non solo ha un grave impatto sullo sviluppo fisico dei bambini, ma anche sulla loro salute mentale. «Speriamo che la comunità internazionale riconsideri il suo approccio isolazionista e pensi ai milioni di bambini innocenti le cui vite sono a rischio. I bambini non devono essere puniti per cose che sfuggono al loro controllo», chiede Malik. Save the Children chiede alla comunità internazionale di fornire assistenza umanitaria urgente e assistenza allo sviluppo a lungo termine per soddisfare le crescenti esigenze del popolo afghano. Allo stesso tempo chiede ai governi donatori di non congelare o sospendere i finanziamenti per il lavoro umanitario in Afghanistan, poiché ciò avrebbe un impatto devastante sulle popolazioni civili, in particolare donne e ragazze. I diritti dei bambini, e in particolare il diritto all'istruzione delle ragazze, devono avere la priorità.