La missione delle Nazioni Unite accusa il governo degli integralisti islamici di oltre 800 crimini contro gli ex collaborazionisti.
KABUL - Sarebbero almeno 800 i casi di uccisioni, arresti, detenzioni arbitrarie, tortura, maltrattamenti e sparizioni per mano dei talebani ai danni di ex funzionari governativi afghani ed ex membri delle Forze di difesa e sicurezza nazionali. La Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) punta il dito contro il governo insediatosi due anni fa a seguito del ritiro delle truppe americane accusando gli integralisti islamici di non rispettare le promesse fatte il 15 agosto del 2021.
«Il rapporto presenta un quadro che fa riflettere sul trattamento riservato agli individui affiliati al precedente governo e alle forze di sicurezza dell’Afghanistan dopo la presa del potere da parte dei talebani nel paese. Questo malgrado era stato assicurato che non sarebbero stati presi di mira», ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk. «Esorto le autorità a considerare attentamente i risultati di questo rapporto e a rispettare i loro obblighi verso il diritto internazionale sui diritti umani, prevenendo ulteriori violazioni e chiedendo ai responsabili di risponderne».
Nelle interviste condotte dall'UNAMA, le persone hanno descritto casi di tortura e maltrattamenti contro gli ex membri delle forze di sicurezza. L'UNAMA ha anche raccolto le testimonianze dei familiari delle persone arrestate o scomparse, i cui corpi sono stati ritrovati giorni o addirittura mesi dopo. Il rapporto rimprovera le autorità del Paese per la mancanza di indagini per punire i responsabili delle violenze: manca trasparenza e prevale l’impunità.
«Sebbene l'annuncio di un'amnistia generale da parte dei talebani nell'agosto 2021 sia stato un passo positivo, continua a non essere pienamente mantenuto, poiché prevale l'impunità per le violazioni dei diritti umani», ha affermato Roza Otunbayeva, rappresentante del Segretario generale per l'Afghanistan e capo dell'UNAMA. «Le autorità devono dimostrare un impegno maggiore a favore dell'amnistia generale. Si tratta di un passo cruciale per garantire la giustizia».