In vista delle elezioni presidenziali di gennaio 2024, Terry Gou, patron di Foxconn, ha presentato la sua agenda.
TAIPEI - Il patron di Foxconn Terry Gou, annunciando la sua candidatura da indipendente alle presidenziali di Taiwan in programma a gennaio 2024, ha assicurato che se eletto «non avrebbe mai permesso che Taipei potesse diventare la prossima Ucraina», riferendosi all'invasione in corso da parte della Russia.
«Imploro il popolo di Taiwan di concedermi quattro anni. Prometto che porterò la pace nello Stretto di Taiwan per i prossimi cinquant'anni e getterò le basi più profonde di fiducia reciproca tra le due parti», ha detto Gou, in una conferenza stampa, secondo i media dell'isola.
«Il Partito democratico progressista è al potere da più di sette anni e ha portato il pericolo di guerra a Taiwan», ha aggiunto Gou, riferendosi al partito della presidente Tsai Ing-wen che, al suo secondo e ultimo mandato, ha sostenuto fin dal suo insediamento nel 2016 una politica di forte autonomia. La Cina considera Taiwan una parte «inalienabile» del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.
La Foxconn, il primo assemblatore degli iPhone della Apple su scala mondiale, ha costruito molte fabbriche in Cina che occupano oltre un milione di dipendenti: nel 2019, si è dimesso dal vertice della compagnia a causa del tentativo poi fallito di correre alle presidenziali del 2020 per i nazionalisti del Kmt.
Quando gli è stato chiesto dei suoi legami con il governo cinese a causa degli enormi investimenti, Gou, 72 anni, ha risposto di non essere stato coinvolto nella gestione aziendale da 4 anni: «Non sono mai stato sotto il controllo del Partito comunista cinese, non sarò minacciato».
Quale ex sostenitore del Kmt, è possibile che la sua corsa favorisca il candidato dei democratici William Lai, vicepresidente dell'isola in carica, in testa ai sondaggi con una quota del 45% circa di sostegno popolare.