Il rapporto di una commissione incaricata di fare luce sulla storia del defunto Johnny Kitagawa, fondatore dell'agenzia Johnny & Associates
TOKYO - Accuse di abusi sessuali perpetrati per decenni su giovani aspiranti artisti dall'ex magnate della musica giapponese, la Johnny & Associates. È la conclusione di un'indagine esterna istituita dalla stessa agenzia, il cui compito era di far luce sui presunti crimini commessi dal defunto fondatore Johnny Kitagawa, a partire dagli anni '70 fino a metà degli anni 2010.
Il rapporto della commissione, composta da un avvocato, uno psichiatra e uno psicologo - incaricata dalla stessa agenzia per approfondire le indagini, ha citato resoconti dettagliati di abusi tratti da interviste con 41 presunte vittime, oltre che funzionari dell'azienda. Nonostante il lungo periodo intercorso, la controversia che ha riguardato una delle figure più influenti dell'industria dell'intrattenimento giapponese è diventata di interesse mediatico solo dopo un documentario della Bbc trasmesso quest'anno.
Nei racconti, molti dei testimoni hanno descritto atti sessuali a cui sono stati costretti a partecipare e descritto gli effetti traumatici negli anni come conseguenza degli abusi. Accuse dei presunti crimini erano emerse sui media giapponesi nel 1999, ma già al tempo Kitagawa aveva intentato una causa per diffamazione, con la sentenza parzialmente ribaltata in appello. Lo stesso non è mai stato incriminato penalmente, fanno notare i media locali.
Il rapporto della commissione ha raccomandato che l'attuale presidente, la nipote di Kitagawa, Julie Fujishima, si dimetta con effetti immediati perché si presume fosse a conoscenza da tempo dei misfatti, trascurando di condurre un'indagine. Il team ha proposto inoltre di istituire una commissione di esperti per esaminare le richieste di risarcimento delle vittime, garantendo al contempo la loro privacy.
Kitagawa è morto di ictus all'età di 87 anni nel 2019, dopo aver lanciato gruppi molto affermati della J-pop tra cui Smap, Tokio e Arashi.