I blitz notturni della polizia hanno costretto a sgomberare dal centro della città migliaia di persone in abitazioni precarie.
NEW DELHI - Numerosi insediamenti di senzatetto sono stati sgomberati con blitz notturni, e migliaia di abitazioni precarie demolite a Delhi nel quadro degli impressionanti interventi di abbellimento della capitale indiana, che si prepara a ricevere i delegati del summit G20.
Per l'operazione che, secondo fonti non confermate, è costata 120 milioni di dollari, potenti lampioni sino a pochi giorni fa inesistenti illuminano marciapiedi. Le pareti degli edifici e i muri lungo le strade principali sono ricoperti di variopinti murales. Vasi bianchi con piante in fiore sono allineati ovunque. La spazzatura che abitualmente punteggia le strade viene minuziosamente rimossa.
«Assieme alla spazzatura hanno rimosso anche i più poveri, distruggendo gli accampamenti di fortuna dove vivevano; hanno impedito ai venditori di strada di allestire le loro bancarelle, e hanno demolito migliaia di case negli slum, aumentando così il numero dei senzatetto», denunciano gli attivisti, che criticano le politiche del governo nei confronti della povertà e accusano le autorità di volerla negare e nascondere.
Secondo l'ultimo censimento del 2011, i senzatetto nella megalopoli di oltre 20 milioni di persone sarebbero 47mila; ma le associazioni denunciano che il numero reale è di almeno 150mila. Le autorità hanno giustificato gli sgomberi dicendo che gli insediamenti erano illegali e promettendo una nuova collocazione per le comunità coinvolte.
Il Concerned Citizens Collective, gruppo che si batte per i diritti civili e sociali denuncia che nella preparazione del G20 quasi 300.000 persone sono state forzate ad abbandonare le aree dove vivevano: almeno 25 baraccopoli rasate al suolo e centinaia di angoli dove i senzatetto trovavano rifugio di notte ripuliti e trasformati in parchi, senza che il governo abbia provveduto a fornire alternative.