Anche una clausola di lock-up nell'accettazione del testamento di cui è stato sottoscritto oggi l'accordo
ARCORE - L'accordo sottoscritto dai cinque fratelli Berlusconi per l'accettazione del testamento del padre Silvio prevede un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di 'lock-up', cioè un impegno a non vendere quote, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest.
E' quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier, secondo le quali tutti e cinque i figli pagheranno secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le cifre previste dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell'Utri. Ciò significa che Marina e Pier Silvio contribuiranno per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora per il 16% ciascuno.
A quanto si apprende, per tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno 5 anni.
In particolare, l'intesa sottoscritta dai cinque fratelli Berlusconi prevede che Marina e Pier Silvio deterranno rispettivamente il 29,1% (insieme oltre il 58%) di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII. In virtù di questo, la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest si tradurrà rispettivamente nel 26% (insieme il 52%), così come emerso dopo l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi.
Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi deterranno rispettivamente circa il 14% delle 4 Holding (insieme circa il 42%); la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest risulterà pertanto pari al 16% ciascuno (insieme il 48%).
Stabilito un patto parasociale a prevedere la convocazione di assemblee straordinarie di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII e Fininvest per approvare modifiche statutarie che recepiscano le intese raggiunte. Tra queste una clausola di lock-up di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle Holding e conseguentemente in Fininvest. I tre fratelli di secondo ramo avranno il diritto a esprimere 3 consiglieri in Fininvest, che potrà avere fino a un massimo di 15 consiglieri (oggi il massimo è previsto in 12): sarebbe quindi smentita l'ipotesi circolata gli scorsi giorni circa posti nei consigli delle partecipate da assegnare a Barbara, Eleonora e Luigi.
Nella holding di famiglia non sarebbe poi previsto alcun meccanismo di maggioranza qualificata o minoranza di blocco: gli accordi infatti prevedrebbero che tutte le decisioni di carattere sia ordinario che straordinario vengano prese a maggioranza semplice. Non sarebbero nemmeno previsti diritti di prelazione in Fininvest.