Così il Cremlino si difende dalle accuse lanciate dal primo ministro armeno Nikol Pashinian in diretta televisiva
MOSCA - Mosca ha accusato oggi il primo ministro armeno Nikol Pashinian di avere lanciato «attacchi inaccettabili contro la Russia» per cercare di assolversi dai suoi «fallimenti».
«Siamo convinti che la leadership di Erevan stia commettendo un enorme errore, cercando deliberatamente di abbattere i molteplici e secolari legami tra Armenia e Russia e rendendo il Paese ostaggio dei giochi geopolitici dell'Occidente», si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca.
Nei giorni scorsi Pashinian aveva a sua volta denunciato quelli che aveva definito i «fallimenti» della Russia, specie attraverso i suoi peacekeeper, nel Nagorno-Karabakh, davanti all'offensiva lampo lanciata dalle truppe azere nell'enclave armena sul suo territorio. Ieri in un discorso televisivo il primo ministro armeno è tornato sull'argomento delle relazioni con Mosca, affermando che «i sistemi di sicurezza esterna in cui l'Armenia è coinvolta sono inefficaci quando si tratta di proteggere la nostra sicurezza e gli interessi nazionali dell'Armenia».
Le relazioni tra i due Paesi, tradizionalmente alleati, sono andate via via deteriorandosi negli ultimi tempi, specie da quando Erevan ha dato l'accesso al proprio territorio a truppe statunitensi per tenere esercitazioni congiunte. Una decisione denunciata dalla Russia come un aiuto a Washington a infiltrarsi nella regione.