Ma l'artista spiega di essere stata «molto molestata dall'estrema destra» americana.
WASHINGTON - Uno spettacolo unico nel suo genere tenutosi nei giorni scorsi a Washington: in un'atmosfera cupa, i musicisti hanno suonano strumenti realizzati con armi da fuoco.
Qui non c'è un'orchestra sinfonica. Per questo terzo e ultimo atto dell'opera "Never in Our Image" ("Mai nella Nostra Immagine"), concepita dall'artista Stephanie Mercedes, le note provengono direttamente da oggetti metallici, gong o campane realizzate con rivoltelle, pistole o fucili d'assalto.
Una trasformazione avvenuta sotto gli occhi degli spettatori. Armi prima consumate dalle scintille delle seghe nel primo atto, poi inghiottite dalle fiamme delle torce e dei forni..
«Questi fucili che hanno causato tante distruzioni e sofferenze in tutto il mondo e in questo paese sono stati trasformati in qualcosa di bello», spiega Fairouz Foty, soprano, durante una prova nella capitale americana.
I "blobs" che hanno generato - come li chiamano affettuosamente i musicisti - sono suonati come percussioni o sfregati con archi. Vestita di nero, la compagnia presenta in questo ultimo atto un requiem: quello di un mondo di violenza, prima di mostrare la gioia e la libertà di un universo privo di essa.
Stephanie Mercedes, artista latino-americana LGBT+, ha iniziato a lavorare con armi da fuoco dopo la sparatoria di Orlando nel 2016. Questa causò 49 morti in un club gay, la peggiore strage omofoba nella storia degli Stati Uniti. «La maggior parte delle persone, specialmente della comunità queer, trans o non binaria, vive nella paura quotidiana delle armi», lamenta l'artista, sette anni dopo la tragedia. «È qualcosa che influisce su tutta la nostra vita».
Quindi, per combattere a modo suo questa violenza, Stephanie Mercedes si impegna a trasformare questi oggetti di terrore in opere d'arte, un processo che espone ora in quest'opera interpretata da artisti LGBTQ+. «Cerchiamo di creare uno spazio per la catarsi, per un rituale in cui le persone possono elaborare il lutto (...) e provare il piacere della distruzione e della trasformazione di questi oggetti violenti in qualcosa di più umano», spiega.
Ma questa trasformazione non è gradita a tutti, specialmente negli Stati Uniti dove la questione delle armi da fuoco divide la società. L'artista spiega di essere stata «molto molestata dall'estrema destra» sui social media. Tuttavia, ricorda l'artista, anche il metallo non è immutabile storicamente: «Fucili e cannoni venivano trasformati in campane per le chiese» in tempi di pace. Spera che ciò possa ispirare altre trasformazioni.