Per Strasburgo quella tornata elettorale non è stata equa a causa del software di sorveglianza usato per fini politici
STRASBURGO - «L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ritiene che le elezioni parlamentari polacche del 2019 non siano state eque poiché Pegasus - un software di sorveglianza altamente intrusivo, che garantisce un accesso completo e illimitato al cellulare spiato - è stato utilizzato contro gli avversari politici durante la campagna elettorale».
È quanto si legge nella risoluzione "Pegasus e altri programmi di spionaggio e di sorveglianza segreta dello Stato", approvata oggi dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce) con 91 voti favorevoli, 16 contrari e 4 astensioni. La risoluzione indica che Polonia, Ungheria, Grecia, Spagna e Azerbaijan dovranno fornire entro 3 mesi informazioni sull'uso che hanno fatto di Pegasus e altri spyware simili all'assemblea e alla commissione di Venezia, un altro organo del Consiglio d'Europa. Nella risoluzione «si invitano anche gli Stati membri che sembrano aver acquisito o utilizzato Pegasus, tra cui Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, a chiarire il quadro legislativo che regola il suo utilizzo e i meccanismi di controllo che sono applicati».
Ma con il voto favorevole i parlamentari domandano anche a tutti i Paesi che fanno parte dell'organizzazione paneuropea di «astenersi dall'utilizzare Pegasus, Candiru, Predator o altri simili spyware fino a quando la commissione di Venezia non avrà valutato le loro leggi e prassi in materia di sorveglianza mirata».
Infine, con una raccomandazione votata a larghissima maggioranza, i parlamentari chiedono al comitato dei ministri del Consiglio d'Europa di adottare un testo che detti le regole che gli Stati devono rispettare per acquistare, usare, vendere ed esportare tecnologie che come Pegasus «trasformano il cellulare in un dispositivo di sorveglianza attivo 24 ore su 24, accedendo a fotocamera e microfono, dati di geolocalizzazione, e-mail, messaggi, foto, video, password e applicazioni».