È in servizio da qualche settimana, tra la curiosità e lo scetticismo della popolazione
NEW YORK - I pendolari gli fanno le fotografie, i ragazzini lo inseguono divertiti. New York non si è ancora abituata a K5, il robot che, secondo le parole del sindaco Eric Adams durante la presentazione a inizio autunno, ha ricevuto l'incarico di aumentare la sicurezza delle persone e combattere il crimine. Pesa oltre 150 kg ed è alto pressappoco quanto un umano. Dopo aver terminato il periodo di “addestramento” ha compiuto un periodo di prova di due mesi.
K5 pattuglia l’area relegata alla metropolitana di Times Square, non scende però fino alla banchina, ma si limita ai corridoi della metro. Fa il turno di notte, inizia a mezzanotte e smonta alle sei. Per il momento è ancora accompagnato da agenti in carne e ossa, ma presto dovrebbe diventare autosufficiente. Nella fase iniziale della sperimentazione, a seguirlo passo passo c'era anche un ingegnere che, con il computer, stava lavorando alle ultime sincronizzazioni.
La novità non lascia indifferenti i newyorchesi. Marcus, originario della Colombia, è piuttosto scettico. «Sinceramente non credo possa avere un grosso impatto nella lotta al crimine. Mi sembra lento, impacciato, limitato. Però magari mi sbaglio». E in effetti Marcus non è l’unico ad avanzare dubbi su questo poliziotto elettronico. Molti cittadini hanno criticato la misura del sindaco, sostenendo che la partita fosse persa in partenza, visto i pessimi risultati registrati in quelle città che l’avevano utilizzato prima di New York. Altre polemiche riguardano invece il diritto alla privacy, per via di tutte le immagini che è capace di registrare a 360 gradi, grazie alle 4 telecamere incorporate nella carrozzeria, che al centro porta lo stemma della polizia. Non registra l’audio, ma chi è in pericolo può utilizzare il robot per chiedere aiuto a un agente in carne e ossa, collegato alla macchina attraverso uno speaker. La carica dura massimo tre ore, poi ha bisogno di andare in pausa per attaccarsi all’elettricità e recuperare così le forze.
Eric Adams, che nel suo passato di poliziotto aveva lui stesso pattugliato la metropolitana, difende la sua decisione. La riduzione della criminalità, senza violare i diritti civili delle persone, è stato, in fondo, il suo cavallo di battaglia. Ed è con questa promessa che è riuscito a farsi eleggere dai newyorchesi.
«Lavorando la notte in un ristorante che si trova proprio nei pressi di Times Square, K5 lo vedo quasi ogni sera - racconta Melody, mentre si ferma un attimo verso l’1.30 della mattina, prima di correre a casa -. Io sono a favore, ho sempre rinunciato alla mia privacy nel nome della sicurezza personale e collettiva».
Times Square è una delle stazioni più frequentate dai pendolari ed è per questo che è stata scelta come prima location. L’attivazione di K5 coincide con il ripopolamento delle metropolitane. Dopo i periodi bui della pandemia, le persone hanno finalmente ripreso a viaggiare, toccando quasi punte record. Rimangono comunque vari problemi all’interno delle metropolitane di New York. Sono più sporche del periodo pre-pandemia e sono tantissimi gli homeless che ormai la chiamano casa. Nonostante la percentuale di furti e violenze nelle stazioni si sia però ridotta quasi del 20% rispetto all’anno scorso, i residenti fanno fatica a sentirsi sicuri come tre, quattro anni fa. Questa percezione è estesa a tutta la città. Con l’emergenza sanitaria del 2020, e nei periodi successivi, le prime pagine dei giornali locali erano dominate da notizie di cronaca nera. Oggi, i dati dicono che sparatorie, rapine, uccisioni (tranne i furti d’auto) sono in diminuzione, ma la gente questo fa fatica ad avvertirlo nella vita di tutti i giorni. La scommessa del sindaco Adams è stata giocata quindi su un doppio binario: dichiarare guerra al crimine e far capire alla sua città che si è nella strada giusta verso un futuro più sicuro.