Martedì sera di è svolta una cerimonia commemorativa a Milano, dove sono intervenuti vari esponenti politici e religiosi
MILANO - «Se sono qui vuol dire che la ritengo una serata importante. Però non mi sento di parlare di questo argomento perché sennò mi sembra di avere vissuto invano». È quello che ha detto la senatrice a vita, Liliana Segre, dopo avere partecipato a una cerimonia commemorativa organizzata dalla Comunità ebraica presso la sinagoga di via della Gustalla a Milano.
Interrogata sulle fotografie degli ostaggi di Hamas, la senatrice ha detto: «Mi danno una tristezza infinita». Ha poi aggiunto: «Mi fanno venire in mente quando nel 1945 sono tornata da Auschwitz. (...) Avevo 15 anni. Oggi ne ho 93 e devo essere qui?».
In suo sostegno si è espresso il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, Ilan Boni, che ha detto: «La senatrice Segre può capire più di chiunque cosa sta succedendo». Boni ha poi posto l'accento sui recenti episodi di antisemitismo che si sono verificati in Europa: «Ci sentiamo isolati e impauriti», ha detto.
Anche il governatore della Lombardia Attilo Fontana ha risposto alla frase della senatrice Segre sull'aver «vissuto invano»: «Io dico di no, è stata un esempio per tutti noi, dobbiamo combattere al suo fianco».
La Comunità islamica di Milano, dal canto suo, ha inviato parole confortanti: «Condanniamo fermamente qualsiasi ostilità contro gli ebrei in Europa e nel mondo e ci opponiamo a ogni istigazione all’antisemitismo. Preghiamo per l’immediata liberazione degli ostaggi» ha detto il consigliere Abd al-Ghafur, parlando di «drammatici momenti che stiamo vivendo insieme a voi».