L'organizzazione palestinese ha sospeso i negoziati sugli ostaggi. La ragione? L'attacco sullo al-Shifa
Senza corrente, senz'acqua, senza forniture mediche e con la vita di decine di feriti e neonati a rischio. Nella catastrofe che sta travolgendo gli ospedali di Gaza City, stretti nella morsa dei combattimenti tra l'esercito israeliano e i miliziani di Hamas, l'esercito con la Stella di Davide ha annunciato che faciliterà l'evacuazione dei bebè dallo Shifa, la struttura più grande della Striscia ormai al collasso. Intanto Israele continua a eliminare tunnel e strutture dei miliziani, rafforzando la sua posizione nel nord, dove «Hamas ha ormai perso il controllo». E ieri in un raid è stato pure ucciso Ahmed Siam, comandante del Naser Radwan Company che si era nascosto all'interno di una scuola.
Ad Al-Shifa morti cinque neonati e sette malati in cure intense
Nell'ospedale Al-Shifa di Gaza sono morti cinque neonati prematuri e sette pazienti in terapia intensiva, secondo un bilancio di Hamas.
Medici senza frontiere: «Non abbiamo più contatti con i nostri operatori allo Shifa»
«Da ieri notte non riusciamo più a metterci in contatto con gli operatori di Medici senza frontiere che lavorano all'ospedale di al-Shifa, a Gaza. Altri membri dello staff di Msf che vivono a Gaza City ci hanno detto che i combattimenti fuori dall'ospedale non si sono fermati». Lo dichiara l'organizzazione in una nota. «Ci sono cadaveri in strada. Persone ferite. Sentiamo le grida di aiuto, ma non possiamo fare nulla. È troppo pericoloso uscire», racconta un membro dello staff di Msf a Gaza. «Il personale medico, compreso quello di Msf, i pazienti in condizioni critiche e i civili sfollati sono ancora all'interno dell'ospedale al-Shifa. Chiediamo lo stop degli attacchi agli ospedali, un cessate il fuoco immediato e un passaggio sicuro per chi vuole lasciare le strutture sanitarie. Gli ospedali, il personale medico e i pazienti devono essere protetti», conclude il comunicato di Medici senza frontiere.
Arrestati venti terroristi di Hamas
L'esercito israeliano e lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) hanno annunciato che nel corso di un'operazione congiunta, più di 20 miliziani di Hamas sono stati catturati nella Striscia di Gaza per essere interrogati in Israele.
Gallant: «Operazioni e negoziati per salvare gli ostaggi»
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e ha parlato delle azioni intraprese dal governo per riportare a casa i rapiti. «Siamo impegnati a riportare indietro i vostri cari in ogni modo possibile, sia attraverso attività operative che negoziati», ha detto. «Stiamo cercando qualsiasi modo per riportare indietro la nostra gente, e Hamas sta cercando di fermare l'Idf. Solo la pressione militare ci avvicina all'obiettivo», ha aggiunto.
L'Ue auspica una «pausa umanitaria»
«L'Ue è seriamente preoccupata per l'aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e si unisce agli appelli per una pausa immediata delle ostilità e per la creazione di corridoi umanitari, anche attraverso una maggiore capacità ai valichi di frontiera e attraverso una rotta marittima dedicata». È quanto dichiara l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell condannando «l'uso di ospedali e civili come scudi umani da parte di Hamas. I civili devono poter lasciare la zona di combattimento». «Gli ospedali devono essere riforniti immediatamente delle forniture più urgenti e i pazienti» più gravi «devono essere evacuati in sicurezza», ha aggiunto.
«11'180 vittime a Gaza»
Sale a 11.180 il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'intervento di Israele dopo l'attacco ai kibbutz del 7 ottobre. Lo annuncia il governo di Hamas.
«Pronti a evacuare se Israele lo consente»
Il direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza, Mohammad Abu Salmiya ha dichiarato che il personale medico e i pazienti sono pronti per un'immediata evacuazione se Israele lo consentirà. Lo ha dichiarato a Radio Ashams a Nazareth, ripreso dai media israeliani
Scholz dice no al cessate il fuoco «immediato»
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha detto di essere contrario ad un cessate il fuoco «immediato» fra Israele e Hamas a Gaza. (Ats Ans)
Israele: offerti 300 litri di carburante all'ospedale, Hamas ha detto no
L'esercito israeliano voleva consegnare 300 litri di carburante per «urgenti fini medici» all'ospedale Shifa di Gaza City ma Hamas ha impedito al personale della struttura di prenderli. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui questa mattina soldati israeliani sono arrivati all'ingresso dell'ospedale e lì hanno depositato il carburante.
L'esercito ha anche diffuso la registrazione di una conversazione tra un ufficiale israeliano e un responsabile dell'ospedale secondo cui Yosef Abu Rish, direttore generale del ministero della Sanità, ha impedito al nosocomio di prendere il carburante. (Ats Ans)
«Hezbollah, dei veri patrioti»
Il premier uscente libanese, Najib Miqati, ha definito gli Hezbollah filo-iraniani come dei «veri patrioti». Miqati guida un governo composto, tra gli altri, da ministri di Hezbollah. Parlando alla tv Al Jazeera, finanziata dal Qatar che sostiene Hamas, Miqati ha detto: «Il buon senso di Hezbollah (nell'evitare l'escalation armata) mi rassicura...noi manteniamo la nostra moderazione mentre Israele deve fermare le sue continue provocazioni nel sud del Libano».
«Per noi è importante allontanare il Libano dalla guerra», ha aggiunto Miqati. «Abbiamo comunque messo in atto un piano di emergenza in caso di guerra», ha detto il premier uscente libanese. (Ats Ans)
32 brasiliani hanno lasciato la Striscia
Dopo diversi tentativi infruttuosi, 32 cittadini brasiliani con le loro famiglie sono riusciti a lasciare la Striscia di Gaza e attraversare il confine con l'Egitto. Lo riferisce il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva in una nota dove si precisa che il gruppo, che attende da più di 30 giorni il permesso delle autorità di Israele, include 10 familiari palestinesi, ed è composto da 17 bambini, nove donne e sei uomini. La missione prevede il rimpatrio da un aeroporto designato dall'Egitto dove è in attesa un aereo della Presidenza della Repubblica. (Ats Ans)
Guterres contro Israele per le vittime civili
«Le leggi di guerra prevedono la protezione dei civili e l'esercito israeliano non lo sta facendo a Gaza». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, in un'intervista alla Cnn. «Dai numeri delle vittime civili è evidente che questo non sta succedendo», ha ribadito. (Ats Ans)
Netanyahu risponderà alle domande «dopo aver vinto la guerra»
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che risponderà alle domande sulla sua responsabilità nella guerra contro Hamas solo dopo aver vinto. «La gente ha chiesto qualcosa a Franklin Roosevelt dopo Pearl Harbor? O a George W. Bush dopo l'11 settembre?», ha dichiarato in un'intervista alla Cnn.
«Ci sarà tempo per farmi domande difficili, ora dobbiamo tenere il paese unito con un solo scopo. Ho creato un governo di unità nazionale, Il Paese è unito come mai prima d'ora. Risponderò a tutte le domande che verranno poste, compresa la responsabilità, dopo la guerra, ora concentriamoci sulla vittoria. Questa è la mia responsabilità», ha sottolineato Netanyahu. (Ats Ans)
Da giovedì niente telefono e Internet a Gaza
Il ministro delle telecomunicazioni dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Ishaq Sidr ha detto che i telefoni e i servizi di internet nella Striscia si fermeranno giovedì a causa della mancanza di carburante. E questo - ha aggiunto citato dai media - accrescerà la crisi umanitaria nella Striscia. (Ats Ans)
Sette soldati feriti dai lanci di Hezbollah
Sono sette i soldati israeliani feriti in maniera non grave in uno dei lanci - a Manara - effettuati dagli Hezbollah nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nelle ultime ore sono stati identificati 15 lanci dal Libano verso il territorio israeliano. Il sistema di difesa antimissili ne ha intercettati quattro mentre il resto è caduto in aree aperte. (Ats Ans)
Negoziati sugli ostaggi sospesi
Hamas ha sospeso i negoziati sugli ostaggi a causa della gestione dello Shifa a Gaza. Lo ha detto un funzionario palestinese alla Reuters, secondo quanto riporta Haaretz. (Ats ans)
Teheran critica la risoluzione del summit di Riad
«La risoluzione, adottata ieri nel corso del vertice congiunto dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oic) e della Lega Araba sulla Palestina, è forte, ma l'Iran è preoccupato per quattro delle sue clausole, che includono la risoluzione della crisi palestinese sulla base della soluzione dei due Stati, e anche quella del riconoscimento dei confini del 1967 per la Palestina», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kanani, aggiungendo: «L'Iran ritiene che Israele non abbia alcun diritto sulle terre palestinesi». L'Iran è anche preoccupato per la clausola che considera l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) come unico rappresentante dei palestinesi, ha aggiunto Kanai, citato dall'Irna. «Tutti i gruppi palestinesi, compresa l'Olp, sono rappresentanti dei palestinesi e hanno il diritto di combattere l'occupazione israeliana», ha sottolineato. (Ats ans)
Un accordo per uno scambio di prigionieri sarebbe stato trovato
Sarebbe stato trovato un accordo tra Hamas e Israele per il rilascio di circa 80 donne e bambini israeliani in cambio di donne e adolescenti palestinesi detenuti da Israele. Lo dice un funzionario dell'amministrazione di Joe Biden alla Nbc. Secondo la fonte, gli Stati Uniti stanno esplorando anche altre opzioni, precisando che non c'è alcuna certezza che qualsiasi accordo proposto abbia successo. Nelle discussioni sono stati coinvolti Egitto e Qatar. Lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto all'emittente statunitense affermando che «un accordo potrebbe essere stato raggiunto. Le cose sono cominciate a cambiare quando abbiamo avviato l'operazione di terra». Rispetto a dove potrebbero trovarsi gli ostaggi, il premier ha preferito non fornire dettagli. (Ats ans)
Secondo Israele cento pazienti sarebbero stati evacuati dall'ospedale
«Cento pazienti sono stati evacuati dall'ospedale di Al-Shifa, come abbiamo chiesto. Non c'è motivo che restino e vengano sfruttati da Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla Cnn. «Stiamo aiutando i pazienti ad andarsene creando corridoi sicuri. Vogliamo tutti i civili al sicuro», ha sottolineato. «Con Hamas nessuno di noi avrà un futuro. È la battaglia della civiltà contro la barbarie». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla Cnn. «Il nostro primo obiettivo è distruggere Hamas, il secondo liberare gli ostaggi», ha aggiunto. «Israele sta facendo il possibile per evitare vittime civili», ha aggiunto. «Ogni vittima civile è una tragedia», ha sottolineato. (Ats ans)
Impossibile stabilire un nuovo bilancio delle vittime
«A causa dell'attacco agli ospedali e dell'impedimento all'ingresso dei corpi e dei feriti, il ministero della Sanità non è stato in grado, sabato, di rilasciare statistiche accurate sul numero di morti e feriti nelle ultime ore». Lo ha dichiarato l'ufficio del governo della Striscia, sotto Hamas. Nel comunicato si ricorda che, secondo il ministero della Sanità, Israele «ha commesso più di 1'130 massacri e che il numero di vittime ha raggiunto più di 11'100 morti, tra cui più di 8'000 bambini e donne, e il numero di feriti è stato di più di 28.000». (Ats ans)
Israele prende il controllo di alcune zone a nord
Le forze di difesa israeliane affermano che le truppe della brigata di riservisti Harel avrebbero preso in controllo della zona di al-Karameh, tra Beit Hanoun e Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. L'Idf riferisce di aver distrutto le infrastrutture di Hamas nell'area, compresi lanciarazzi a lungo raggio puntati su Israele, postazioni di lancio di missili anticarro, tunnel e posti di osservazione. La Brigata Harel avrebbe ucciso anche diversi miliziani di Hamas durante i combattimenti. (Ats ans)
Oltre 600 pazienti in pericolo nell'ospedale
Sono 630 i pazienti in pericolo all'ospedale di al-Shifa, la struttura sanitaria di Gaza City che è la più grande di tutta la Striscia. Di questi, 36 sono bambini. Lo ha dichiarato il direttore degli ospedali di Gaza, Muhammad Zaqout, invitando l'Egitto a salvare le loro vite. Lo riferisce Al Jazeera. Zaqout ha anche confermato la presenza di «circa 1'500 sfollati nel complesso medico di al-Shifa», avvertendo che "l'accumulo di spazzatura e rifiuti medici, la mancanza di acqua e le interruzioni di corrente minacciano la vita di tutti». (Ats ans)
Israele avrebbe offerto del carburante all'ospedale
«Abbiamo offerto il carburante all'ospedale di Shifa di Gaza, ma loro lo hanno rifiutato». Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu al network americano Nbc, senza fornire ulteriori dettagli. (Ats ans)
Altre 57 persone hanno potuto raggiungere l'Egitto
Diverse decine di stranieri e persone con doppia cittadinanza, oltre a palestinesi feriti, sono stati evacuati oggi dalla Striscia di Gaza verso l'Egitto, secondo quanto riportato da entrambi i lati del confine. «Cinquanta persone con doppia nazionalità sono arrivate a Rafah» sul lato egiziano, insieme a «sette palestinesi feriti», ha riferito il canale Alqahera News, che è vicino ai servizi segreti egiziani. Da parte sua, l'autorità responsabile delle frontiere del governo di Hamas nella Striscia di Gaza aveva invitato ieri «tutti i titolari di passaporti stranieri e le persone iscritte nelle liste di evacuazione» a presentarsi al terminal, situato all'estremità meridionale della Striscia di Gaza e che conduce al Sinai egiziano. Dal 1° novembre, decine di palestinesi feriti sono stati evacuati negli ospedali egiziani. Centinaia di doppi cittadini e stranieri, tra cui americani, francesi, russi e tedeschi, hanno attraversato Rafah. Tuttavia, il terminal non ha potuto essere aperto tutti i giorni, spesso a causa di disaccordi su chi dovesse essere evacuato. Tra coloro che hanno lasciato Gaza attraverso Rafah oggi c'erano titolari di passaporti polacchi, rumeni e russi. (Ats ans)
Riaperto brevemente il valico di Rafah
Il valico di Rafah, che collega la Striscia di Gaza all'Egitto, è stato brevemente riaperto per consentire il passaggio di un numero limitato di profughi palestinesi. Lo dichiara l'agenzia stampa Reuters.
Papa Francesco: «Le armi tacciano in Medio Oriente»
«Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi. Basta, basta fratelli, basta!». Lo ha detto oggi il Papa all'Angelus, in un nuovo appello sulla guerra in Medio Oriente.
«A Gaza si soccorrano subito i feriti - ha proseguito -, si proteggano i covili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata, si liberino gli ostaggi, tra i quali ci son tanti anziani e bambini». «Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio, ha diritto a vivere in pace», ha aggiunto il Pontefice.
Francesco ha detto che «il pensiero ogni giorno va alla gravissima situazione in Israele e in Palestina. Sono vicino a tutti coloro che soffrono, palestinesi e israeliani. Li abbraccio in questo momento buio. E prego tanto per loro». «Non perdiamo la speranza - ha quindi concluso il Papa -. Preghiamo, lavoriamo senza stancarci perché il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori». (Ats Ans)
«Le organizzazioni internazionali hanno messo in pericolo le vite dei palestinesi»
Un duro attacco contro le organizzazioni internazionali presenti sulla Striscia di Gaza è giunto da Eylon Levy, portavoce del governo israeliano. L'organizzazione mondiale della sanità, la Croce rossa internazionale e l'Ufficio per il coordinamento degli affari internazionali delle Nazioni Unite «hanno attivamente messo in pericolo la vita dei civili palestinesi». Levy aggiunge che «per un mese questi enti «si sono rifiutati di sostenere l'evacuazione dal nord» della Striscia e ora «stanno mettendo in pericolo tutti richiedendo un'evacuazione frettolosa nel bel mezzo di una guerra urbana».
Il governo di Tel Aviv considera Hamas responsabile della perdita di vite civili a Gaza, ha proseguito Levy, «ma le agenzie Onu devo guardarsi a lungo allo specchio in merito alla loro complicità nella strategia degli scudi umani» da parte dell'organizzazione terroristica palestinese.
International agencies in Gaza—@ICRC, @WHO, @ochaopt—have actively put Palestinian civilians’ lives at risk.
— Eylon Levy (@EylonALevy) November 12, 2023
For a month, they’ve refused to support an evacuation from north.
Now they’re endangering everyone by requiring a hasty evacuation in the middle of ground urban warfare.
Missile anticarro dal Libano provoca diversi feriti
Un missile anticarro sparato dal Libano verso una comunità del nord d'Israele ha causato diversi feriti. Lo comunica l'esercito. Il missile ha colpito alcune auto civili. Le condizioni delle persone rimaste coinvolte non sono al momento chiare, si legge sui media locali. Le Forze di difesa israeliane hanno risposto con un bombardamento d'artiglieria verso l'area dove è stato effettuato il lancio.
L'ospedale al-Quds non è più operativo
L'ospedale al-Quds, situato nella Striscia di Gaza, «è fuori servizio e non più operativo». Lo ha dichiarato la Mezzaluna Rossa palestinese in un comunicato. «La cessazione dei servizi è dovuta all'esaurimento del carburante disponibile e all'interruzione dell'energia elettrica».
Russi evacuati dalla Striscia
La Russia ha iniziato a evacuare i suoi cittadini dalla Striscia di Gaza. Lo riferisce il ministero delle Emergenze russo citato dalla Tass. «Il ministero delle Emergenze russo, insieme ai diplomatici russi, ha organizzato il lavoro di evacuazione dei civili dalla Striscia di Gaza. Al momento il checkpoint è attraversato da cittadini russi che desiderano lasciare la zona di conflitto», ha dichiarato il ministero. (Ats Ans)
Hamas: «Distrutto edificio dell'ospedale al-Shifa»
Il viceministro della Sanità di Hamas ha affermato che un attacco israeliano ha distrutto un edificio dell'ospedale Shifa di Gaza. «L'edificio a due piani del reparto di malattie cardiache è stato completamente distrutto da un attacco aereo», ha detto all'agenzia di stampa Afp il viceministro della Sanità, Youssef Abou Rich, attribuendo la responsabilità dell'attacco all'esercito israeliano. L'agenzia non è stata in grado di confermare l'attacco sul posto, ma almeno un testimone presente nell'ospedale ha confermato l'attacco ed i relativi danni. (Ats Ans)
Un corridoio umanitario di sette ore
Anche oggi l'esercito israeliano ha assicurato un corridoio umanitario di 7 ore (fino alle 16 locali, le 15 in Svizzera) per la popolazione palestinese che da nord vuole trasferirsi a sud della Striscia. Lo ha detto su X (ex Twitter) in arabo il portavoce militare Avichai Adraee. La via interessata è quella di Salah ad Din. Adraee ha aggiunto che ci sarà un corridoio sicuro dall'ospedale Shifa a Gaza City per chi voglia raggiungere Salah ad Din e sarà assicurata una pausa "tattica" nelle operazioni militari (fino alle 14 ora locale) sul campo profughi di Jabalya nel nord della Striscia e nel vicino quartiere di Izbat Malien. (Ats Ans)
Colpita la sede di un'agenzia Onu
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) ha annunciato «un numero significativo di morti e feriti» in un «bombardamento» della sua sede a Gaza City, evacuata dai suoi dipendenti e ora occupata da centinaia di sfollati palestinesi. «La tragedia in corso dei civili morti e feriti intrappolati in questo conflitto deve finire - ha dichiarato l'Undp in un comunicato -. I civili, le infrastrutture civili e l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite devono essere rispettati e protetti in ogni momento».
Nella dichiarazione pubblicata sul suo sito, l'Undp si è detto «profondamente angosciato dai rapporti preliminari sul bombardamento» del complesso a Gaza City, che è stato gestito dal programma dell'Onu «fino al 13 ottobre, quando il personale delle Nazioni Unite ha lasciato i locali».
«Il 6 novembre l'Undp ha riferito che diverse centinaia di persone in cerca di rifugio erano entrate nel complesso e ci sono indicazioni che questo numero sia aumentato in modo significativo», è stato spiegato nel comunicato. «Il diritto umanitario internazionale, compresi i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione, deve essere rispettato e sostenuto», conclude la nota. (Ats Ans)
OMS: «Persi i contatti con il personale dell'ospedale»
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) afferma di aver perso i contatti con il personale dell’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza. «Mentre continuano ad emergere notizie spaventose di ripetuti attacchi all'ospedale, crediamo che i nostri contatti si siano uniti alle decine di migliaia di sfollati e stiano fuggendo dall'area», ha detto domenica mattina l'ufficio regionale dell'OMS, ribadendo il suo appello per un «cessate il fuoco immediato». (Ats Dpa)
L'Iran invoca un referendum
«L'Iran ritiene che l'unica soluzione democratica sia indire un referendum sulla creazione di uno Stato, con la partecipazione di tutti i musulmani, cristiani ed ebrei in Palestina»: lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, al suo ritorno dal vertice congiunto di emergenza dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) e della Lega araba sulla crisi di Gaza che si è tenuto ieri a Riad.
Nel corso del vertice, ha aggiunto Raisi, «alcuni Paesi hanno suggerito la formazione di due Stati in terre palestinesi per risolvere la crisi», a differenza di ciò che propone Teheran. «Gli Stati Uniti svolgono il ruolo più importante nell'aiutare il regime israeliano a sopravvivere e sono il principale fornitore di armi al regime per uccidere i palestinesi», ha concluso. (Ats Ans)
Colpite «infrastrutture terroristiche» in Siria
Aerei da guerra israeliani hanno colpito le «infrastrutture terroristiche» in Siria a seguito dell'attacco da quel territorio verso la parte del Golan annessa a Israele. Lo ha annunciato l'esercito israeliano. «In risposta all'attacco sulle alture di Golan di ieri - ha affermato l'esercito in una breve dichiarazione - aerei da combattimento hanno colpito le infrastrutture terroristiche in Siria».(Ats Ans)
Israele nega il suo coinvolgimento nell'ospedale di al-shifa
Nell'ospedale Al-Shifa sotto assedio a Gaza un neonato è morto e almeno 39 rischiano la vita perché mancano elettricità e ossigeno, secondo le autorità palestinesi. 'Hamas ha trasformato gli ospedali in fortini' per usarli come nascondigli, fa sapere Israele. Tel Aviv ha annunciato che tuttavia aiuterà a far uscire dalle strutture i bimbi malati. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha dichiarato in un briefing serale che «nelle ultime ore è stata pubblicata la falsa notizia che stiamo circondando l'ospedale Al-Shifa e che lo stiamo attaccato. È falso. Stiamo combattendo con terroristi che scelgono di combattere proprio accanto all'ospedale», ha detto, citato da Haaretz. «Abbiamo controllato i nostri sistemi e ancora una volta si è trattato di un lancio di un razzo andato male da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia. Hamas sta commettendo un crimine di guerra usando gli ospedali» come scudi. (Ats ans)