La milizia ha sequestrato domenica una nave cargo apparentemente legata a Israele: un'ulteriore spina nel fianco di Netanyahu?
SANAA - Domenica 19 di novembre un commando dei ribelli yemeniti Houthi ha attaccato e sequestrato la nave mercantile Galaxy Leader nelle acque del Mar Rosso. Il motivo? Fare pressione su Israele per esprimere solidarietà verso Hamas.
La smentita israeliana - Secondo una prima versione diffusa dalla stampa araba il cargo sarebbe legato a un uomo d'affari israeliano. Una connessione smentita prontamente dalle autorità di Tel Aviv. «Si tratta di una nave partita dalla Turchia e diretta verso l'India con un equipaggio internazionale, senza israeliani. Non è una nostra nave», ha affermato un portavoce militare israeliano.
La nave sequestrata risulta essere di proprietà della Ray Car Carriers, una compagnia con sede nell’Isola di Man legata all’uomo d’affari israeliano Abraham Ungar. Un’informazione però non ancora confermata. Almeno altre due navi mercantili di proprietà di Ray sono state colpite da precedenti attacchi iraniani nel 2021 nelle acque del Golfo.
La mano dell'Iran - Ma perché Tel Aviv e Washington dovrebbero preoccuparsi della capacità militare dei ribelli Houthi? La milizia è sostenuta e finanziata dall’Iran e rientra nei gruppi, assieme ad Hamas e Hezbollah, usati da Teheran per fare pressione indirettamente su Israele.
I ribelli Houthi fin dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza hanno cercato di ritagliarsi un ruolo di primo piano nel conflitto con ripetuti attacchi missilistici. Fino a questo momento la Casa Bianca ha sempre sminuito la pericolosità di questi attacchi. Il dirottamento della nave mercantile potrebbe però segnalare una nuova escalation. I ribelli hanno confermato che continueranno a colpire Israele finché l’esercito israeliano non si ritiri completamente dalla Striscia.
Capacità militare - L’azione dei ribelli è stata improvvisa ed efficace. I video diffusi dalla stessa milizia mostrano un elicottero impossessarsi del ponte della nave e i miliziani armati assaltare l’equipaggio. Secondo la tv satellitare in un'inquadratura più ampia rilasciata dal gruppo si vedono diversi motoscafi battenti bandiere palestinesi e yemenite che circondano la nave.
Le bandiere sono poi state mostrate anche sulla nave mercantile dopo il suo dirottamento. Al Jazeera ritiene che circa 25 persone fossero a bordo della nave, dopo il trasferimento al largo delle coste dello Yemen. Lo spettro di un'estensione del conflitto anche ad altre regioni si fa sempre più concreto.