È l'ultima accusa che il procuratore speciale David Wiess ha presentato contro il figlio del presidente
NEW YORK - Invece di pagare le tasse Hunter Biden ha speso milioni di dollari in «droghe, escort e fidanzate, alberghi di lusso e proprietà in affitto, auto, abiti». Questa l'ultima accusa che il procuratore speciale David Wiess ha presentato contro il figlio del presidente.
Le sue spese, si legge nei documenti presentati in tribunale, ammontavano a circa 1 milione di dollari nel 2016, 1,4 milioni di dollari nel 2017, 1,8 milioni di dollari nel 2018 e 600'000 dollari nel 2019. Tra il 2016 e il 2019, ha prelevato dai bancomat 1,6 milioni di dollari in totale.
Nello stesso periodo ha speso oltre 683'000 dollari in «pagamenti vari», altri 188'960 dollari in «intrattenimento per adulti», 397'530 dollari in abbigliamento e accessori e 237'496 dollari in «prodotti di bellezza e farmaceutici». Nell'accusa si legge, inoltre, che Hunter affittava «stanze in alberghi di lusso per organizzare feste in continuazione».