L'ex nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, attacca la dichiarazione "Fiducia supplicans", emanata di recente.
CITTÀ DEL VATICANO - «Quando il demonio cerca di persuaderci a peccare, enfatizza il presunto bene dell'azione malvagia che vuole spingerci a compiere mettendo in ombra gli aspetti necessariamente contrari ai comandamenti di Dio. Egli non ci dice, pecca e offendi il Signore che è morto per te in Croce, perché sa che una persona normale non vuole il male in sé, ma che di solito compie il male in apparenza di bene». Lo dice l'ex nunzio negli Stati Uniti, monsignor Carlo Maria Viganò, in un video in cui attacca duramente la dichiarazione "Fiducia supplicans", di recente emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede (Viganò definisce il dicastero "una parodia"), che apre alle benedizioni delle coppie omosessuali.
Viganò, uno dei più fieri oppositori di Francesco, attacca «i falsi pastori, i servi di Satana ad iniziare dall'usurpatore che siede sul soglio di Pietro». "'Fiducia supplicans' - aggiunge - suona canzonatorio e ingannevole perché la fiducia nel perdono di Dio senza pentimento si chiama presunzione di salvarsi senza merito ed è un peccato contro lo Spirito Santo".
Quella di Bergoglio «è una falsa sollecitudine pastorale nei confronti di adulteri e sodomiti», mentre a farne le spese sono proprio i destinatari della benedizione, «la loro anima immortale viene giustificata all'idolo woke, la colpa non riguarderà solo i peccati commessi ma l'aver voluto credere a una frode di falsi pastori a cominciare da Bergoglio e da Tucho».
Victor Manuel Fernandez, detto Tucho, è un cardinale, arcivescovo cattolico e teologo argentino, dal primo luglio scorso prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale.
Con woke, la destra americana intende solitamente quello che identifica come un atteggiamento di dogmatismo intollerante e censorio, applicato nei confronti delle parole e delle idee che vanno contro le più moderne sensibilità sulle questioni delle minoranze e dei diritti civili.
Secondo monsignor Viganò, il papa è «desideroso di rendere la Chiesa 'Concubina del Nuovo Ordine Mondiale'». E si chiede che «cosa impedirà in futuro di benedire poliamori, pedofilia, o la bestialità dell'amore animale, sarebbe sempre in nome dell'accoglienza». Monsignor Viganò si chiede quindi «se non vi sia un interesse diretto degli estensori del documento in questione, come se dei governanti si tutelassero con uno scudo penale».