È successo in Liguria, in provincia di Imperia. La fattura esagerata figlia di un'errata lettura del contatore. I parenti chiedono chiarezza
GENOVA - Sarà difficile capire se nonna Caterina, 88 anni, invalida, sia davvero morta per l'angoscia di dover pagare una bolletta stratosferica.
Ma che sia finita in ospedale dopo aver appreso che avrebbe dovuto pagare oltre 15 mila euro a Iren per una bolletta dell'acqua è un dato di fatto. Nonna Caterina non ce l'ha fatta a superare la paura e l'angoscia. E se n'è andata, la notte di Natale, dopo 15 giorni di ospedale.
Tutto comincia tre settimane in quel di Camporosso (Imperia), fa quando la nuora le legge l'importo, pagato per metà in automatico dalla banca dove l'anziana aveva domiciliato le bollette, dell'ultima bolletta dell'acqua.
Avrebbe dovuto pagare a Iren, il suo fornitore per la rete idrica 15'339 euro. Un errore, evidentemente, tanto che l'azienda era corsa ai ripari sostenendo che quanto richiesto all'anziana invalida non era dovuto per un mero errore. Ma il fatto che anche la banca dell'anziana avesse versato una prima quota pari a circa la metà (operazione poi annullata) è stato davvero un colpo al cuore.
Inutile dire che i tre figli dell'anziana donna, le nuore, i nipoti, i fratelli e le sorelle chiedono chiarezza. E raccontano come Caterina si sia sentita male subito dopo che la nuora le ha letto i dati della bolletta, arrivata in banca il 14 novembre, e pagata pochi giorni dopo.
Stava cosi male che è stata fatta arrivare di corsa l'ambulanza che l'ha trasferita in codice rosso all'ospedale di Sanremo. I medici l'hanno detto subito: Caterina era in condizioni critiche.
Due dei figli di nonna Caterina, Luigi e Gianni Trapani, e il fratello, Rocco Giovinazzo hanno voluto andare fino in fondo. E mentre Caterina era in ospedale hanno guardato le vecchie bollette trovando la conferma che il consumo massimo dell'acqua nella casa dell'anziana era di pochi metri cubi per i quali erano stati pagati al massimo 65 euro.
La bolletta contestata invece indicava che l'anziana dal 21 febbraio scorso al 31 ottobre aveva consumato oltre 4'182 metri cubi d'acqua. «Un'errata lettura del contatore», secondo il fornitore, calcolata sulla base di una foto-lettura non corretta. E chissà se Caterina ha fatto in tempo a saperlo.
Quanto successo, scrive Assoutenti «è un monito pesantissimo nei confronti di tutte le società che gestiscono i servizi idrici spesso inadempienti nelle verifiche di lettura del contatore. Siamo contrari alla tesi dell'algoritmo assassino e crediamo sia giusto sottrarre all'intelligenza artificiale le anomalie delle bollette».