Esponenti di spicco di Afd ne hanno discusso lo scorso mese di novembre, ma si è saputo solo in queste ore
BERLINO - Un piano di "reimmigrazione", ossia di espulsione dalla Germania di milioni di stranieri e addirittura di cittadini ormai tedeschi ma non ancora ben integrati nel Paese, è stato discusso da esponenti di spicco del partito di estrema destra tedesco in forte ascesa dell'Afd in un incontro rimasto segreto per un mese e mezzo e a cui ha partecipato un leader neonazista austriaco che ne ha illustrato i tratti principali.
L'incontro di novembre
L'incontro si è svolto a Potsdam, alle porte di Berlino, il 25 novembre scorso ma è stato svelato solo nelle ultime ore da un neonato sito di giornalismo investigativo tedesco, Correctiv.
Il "masterplan", ossia l'indirizzo strategico che vi venne discusso, fu presentato da Martin Sellner, capo della formazione di estrema destra austriaca del Movimento identitario e si intitolava appunto 'Remigration': la "reimmigrazione", a volte eufemizzata come "rimpatrio" di immigrati non europei e dei loro discendenti verso il loro luogo di origine indipendentemente dalla cittadinanza acquisita.
Come ha ricostruito Correctiv, Sellner ha precisato che si tratta di richiedenti asilo, stranieri con diritto di soggiorno e «cittadini non assimilati» che, a suo avviso, sono il «problema» più grande. Le persone dovrebbero poter essere espulse dalla Germania se hanno un colore della pelle o un'origine 'sbagliata' e non sono sufficientemente «assimilate» anche se sono cittadini tedeschi.
La "reimmigrazione"
Esponenti di Alternativa per la Germania peraltro già chiedono la "reimmigrazione" da tempo, ricorda l'agenzia Dpa citando il portavoce del gruppo parlamentare AfD per la politica interna, Gottfried Curio, e una delegata che a un congresso europeo del partito dell'anno scorso aveva auspicato l'espulsione di "milioni" di persone.
All'incontro, secondo il sito, hanno partecipato Roland Hartwig, ex deputato ora consulente del partito e della capogruppo parlamentare di AfD, Alice Weidel; il capo dei deputati nel parlamento regionale della Sassonia-Anhalt, Ulrich Siegmund; e una deputata in carica, Gerrit Huy.
Il monitoraggio dei servizi segreti
I servizi segreti interni tedeschi (BfV) monitorano l'attività di Alternative fuer Deutschland raccogliendo prove di un suo incostituzionale estremismo di destra e una portavoce dello stesso BfV ha detto che l'incontro di Potsdam verrà incluso nel dossier su cui un tribunale si pronuncerà a fine febbraio.
Esponenti del partito sono già stati coinvolti in scandali per uso di slogan o materiale neonazista e piani eversivi ma l'Afd continua ad andare forte in elezioni e sondaggi: a ottobre ha raccolto il 18,6% nelle elezioni regionali in Assia e il 14,6% in Baviera e nelle rilevazioni nazionali è accreditata di un 22%, davanti a tutti e tre i partiti della coalizione di sinistra-centro del cancelliere Olaf Scholz e dietro solo all'opposizione centrista della Cdu.
In quattro regioni orientali della Germania, comprese le due (Sassonia e Turingia) dove si vota quest'anno, l'Afd nei sondaggi supera il 30% facendo leva soprattutto sulla questione dei migranti che peraltro è altissima anche nelle agende degli altri partiti.