Le carte del provvedimento dell'Antitrust ricostruiscono gli scambi di e-mail tra l'azienda e i team di Chiara Ferragni
MILANO - Le radici del caso che sta vedendo protagonisti da settimane Chiara Ferragni e l'azienda dolciaria Balocco affondano nel tempo fino a settembre 2021, in uno scambio di e-mail precedenti alla firma del contratto per il progetto "Pandoro Pink Christmas", sfociato nella multa milionaria dell'Antitrust.
Il Fatto Quotidiano ripercorre i vari passaggi della vicenda sfogliando le carte e allineando le tempistiche. Il contratto è stato siglato l'11 novembre 2021. I documenti fanno notare alcune divergenze tra i team dell'imprenditrice e influencer (Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l.) e Balocco. L'azienda scrive al rappresentante di Ferragni: «Sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto – quindi indicativamente dopo maggio, mese nel quale inizieranno i primi incontri con il trade. Definito insieme l’ambito di azione (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato). Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa ‘limitazione’ che siamo certe, riusciremo a superare».
Fenice, come fa notare il quotidiano italiano, ha saputo fin da subito che la donazione all'istituto torinese sarebbe avvenuta nel mese di maggio. Eppure «tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro».
Dalle carte traspare la volontà di Balocco di non inserire nel comunicato congiunto il riferimento alla donazione al Regina Margherita come legata alle vendite del dolce. In base al contratto Fenice ha potuto decidere la linea editoriale, la comunicazione e il testo diffuso ai media. In vista delle pubblicazioni dei contenuti sociale (post e Stories) sul seguitissimo account Instagram di Chiara Ferragni, da Balocco avvertivano: «Massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […]».