Il giudice del processo contro la Trump Organization non emetterà la sentenza oggi.
WASHINGTON - Il giudice del processo per gli asset gonfiati della Trump Organization non emetterà la sentenza oggi ma entro la fine del mese. Lo riferiscono i media americani.
In mattinata Donald Trump era arrivato in tribunale a Manhattan per l'udienza delle arringhe conclusive del processo civile per gli asset gonfiati, dove è imputato insieme ai figli Donald jr ed Eric.
Davanti ai reporter prima che iniziasse l'udienza, Trump aveva ribadito che il processo è «una interferenza al più alto livello» e un'«incostituzionale caccia alle streghe». Quindi è entrato in aula accompagnato dai suoi legali e dal figlio Eric e ha preso posto nel banco in prima fila. Il palazzo di giustizia è stato transennato e blindato dalla polizia, che ha rafforzato le misure di sicurezza dopo l'allarme bomba a casa del giudice Arthur Engoron.
Questi ha già stabilito in precedenza l'esistenza della frode e deve solo quantificare la sanzione. La procuratrice generale Letitia James ha chiesto un risarcimento di 370 milioni di dollari di «guadagni illeciti», ben oltre i 250 milioni finora ventilati, e l'interdizione dell'ex presidente dall'attività imprenditoriale nello Stato di New York. Si tratterebbe di un colpo durissimo all'impero del tycoon alla vigilia delle primarie repubblicane.