Il Mediterraneo si conferma il bacino che si scalda più velocemente tra quelli analizzati
PECHINO - Nell'anno più caldo della Terra, è salita anche la "febbre dell'oceano". Nel 2023 le temperature dei mari hanno raggiunto un nuovo record, con aumento del contenuto termico, della stratificazione e della salinità. Il mar Mediterraneo ha raggiunto il valore termico più elevato dall'inizio delle rilevazioni moderne.
Dallo studio "New Record Ocean temperatures and related climate indicators" di un team internazionale emerge che la temperatura delle acque oceaniche è aumentata tra gli 8 e i 15 ZettaJoule (1 ZettaJoule equivale al doppio della quantità di energia che alimenta ogni anno l'economia mondiale) rispetto al 2022 nello strato compreso tra 0 e 2000 metri di profondità.
A incidere sull'aumento della temperatura anche della superficie anche alla transizione nell'Oceano Pacifico dei fenomeni La Niña e El Niño (che raffreddano e riscaldano le acque), da maggio 2023. Lo studio ricorda che le acque oceaniche ricoprono il 70% del pianeta e assorbono circa il 90% del calore causato dal riscaldamento globale.
Il Mediterraneo si conferma il bacino che si scalda più velocemente tra quelli analizzati. Secondo i ricercatori, dal 2013 il Tirreno mostra un chiaro riscaldamento nello strato delle acque comprese tra i 150 e i 450 metri di profondità, estesosi poi a quelle più profonde (fino a 700 metri). In questo caso, tra il 2013 e il 2016 il riscaldamento è stato superiore a 0,4 gradi, seguito da un leggero calo e da un periodo stazionario. La temperatura delle acque ha ripreso a salire dal 2021, raggiungendo il suo record a settembre 2023.