In Belgio e Italia sono in atto blocchi e presidi come in Francia, la Spagna seguirà l'esempio «nelle prossime settimane»
BRUXELLES - La protesta degli agricoltori francesi è sicuramente la più eclatante, ma non è l'unica che si sta verificando in Europa in queste ore.
300 trattori a Namur
Il Belgio potrebbe presto seguire l'esempio dei "cugini" francesi. Un "antipasto" della protesta ha avuto luogo lunedì e nella giornata odierna la protesta si è ulteriormente intensificata. Ai presidi e ai blocchi stradali bisogna aggiungere la marcia di circa 300 trattori, che sono entrati nella città di Namur allo scopo di parlare con i ministri valloni. Quello dell'Agricoltura, Willy Borsus, si è recato in mattinata in un centro logistico Aldi e ha riscontrato il «profondo malessere» della categoria, spiega il quotidiano belga Le Soir. Incontri tra le autorità e le federazioni agricole sono in programma nel pomeriggio.
Non sono mancate proteste clamorose, come il lancio di uova contro la sede del ministero dell'Ambiente vallone sempre a Namur. Sull'esempio francese sono stati allestiti dei blocchi su almeno due cavalcavia autostradali tra Anversa e Gand. La presenza dei mezzi agricoli sta creando numerosi disagi alla viabilità nelle Fiandre.
L'annuncio dalla Spagna
Anche gli agricoltori spagnoli hanno annunciato l'adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese. Le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno annunciato un calendario di protesta per chiedere un «cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore». Lo riporta l'agenzia Efe sottolineando che le «proteste sono in linea con quelle degli altri agricoltori europei».
Le prime azioni della protesta degli agricoltori spagnoli, provocate dalla «frustrazione e il malessere crescenti dovuti alle difficili condizioni e all'asfissiante burocrazia prodotta dalle normative» si svolgeranno «nelle prossime settimane», segnala una nota diffusa dalle tre organizzazioni sindacali.
Le rivendicazioni
Al ministro di Agricoltura, pesca e alimentazione Luis Planas vengono chieste «soluzioni immediate» per affrontare i problemi derivati dalla siccità, dalla guerra in Ucraina, dalla Politica agricola comune (Pac) e le condizioni lavorative. Rispetto alla Ue, Asaja, Coag e Upa denunciano la «concorrenza sleale» che devono affrontare gli agricoltori a fronte di un mercato «deregolato», che importa da Paesi terzi «a basso costo» e con normative disuguali. E «la contraddizione e l'ipocrisia» che mette a rischio la sostenibilità di migliaia di produzioni agricole.
Per questo reclamano «il blocco della ratifica degli accordi con Mercosur e Nuova Zelanda e dei negoziati con Cile, Messico, India e Australia», così come «l'aumento dei sulle importazioni dal Marocco», oltre alla «flessibilità e semplificazione» della Pac.
I cortei in Italia
Anche l'Italia sta vivendo in queste ore momenti di protesta della categoria degli agricoltori. Centinaia di trattori sono radunati al casello dell'autostrada A1 tra Sinalunga e Foiano della Chiana, in Toscana. Un corteo che avrebbe dovuto raggiungere il centro di Grosseto è stato fermato fuori città.