Villa Certosa in Costa Smeralda è in vendita. Lo rivela il Financial Times.
MILANO - Aveva fatto scalpore, suscitato interesse, generato pettegolezzi. Stiamo parlando dell'eredità che Silvio Berlusconi - scomparso lo scorso giugno - ha lasciato ai suoi eredi, a cominciare dai suoi cinque figli. Un patrimonio complessivo, da dividere, che ammontava ad almeno 4 miliardi di euro, incluso ville, barche, opere d'arte e partecipazioni.
Ecco che, a nemmeno un anno dalla morte del Cavaliere, il pezzo forte del patrimonio immobiliare, simbolo del potere politico ed economico del fondatore di Forza Italia viene messo in vendita. Lo riferisce il Financial Times.
Secondo il quotidiano, la sede dorata della Costa Smeralda in Sardegna dei "mitici" incontri dell'allora Primo Ministro (con bandana), con Vladimir Putin, George W. Bush e Tony Blair, sarebbe ora già oggetto di trattative. Le cifre? 500 milioni secondo i rumors, anche se, vista la perizia sulla proprietà che nel 2021 le attribuiva un valore di quasi 260 milioni euro, la base di partenza potrebbe attestarsi intorno ai 280/300 milioni di euro. Cifre non impossibili da raggiungere, visto che dagli Emirati Arabi nel 2009 era arrivata una proposta d'acquisto da 450 milioni di dollari.
Perché quella di Porto Rotondo, più che una villa (4'500 metri quadrati), è una vera e propria reggia, immersa in un parco (120 ettari), un fortino, che dopo l'acquisto avvenuto negli anni '80 da parte del "Silvio nazionale" era stato oggetto di allargamenti, ristrutturazioni, fortificazioni. Fino ad arrivare alle attuali 126 stanze, ai 174 posti auto. E ancora, 4 bungalow, un anfiteatro, serra, palestra, piscine, campi da tennis, 297 mq di orto medicinale, e tanto altro, come il vulcano artificiale, pronto a eruttare a comando.
Cifre e dettagli che fanno intuire gli esorbitanti costi di manutenzione, oltre che far pensare alla difficoltà di poter suddividere la proprietà - con accesso al mare - tra i cinque eredi. Tutti elementi che insieme giustificherebbero il mandato all'agenzia immobiliare di Milano, Dils, in un contesto di ristrutturazione complessiva del patrimonio berlusconiano. Anche questo è, in un certo senso, la fine di un'era.