Domenica i parigini hanno votato per un aumento delle tariffe orarie di parcheggio per i conducenti di auto pesanti non residenti in città
In Svizzera Verdi e Ps vedono nella capitale francese un esempio da seguire
PARIGI - È stato un voto che, secondo la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, ha preso la forma della «resistenza» davanti al «movimento molto preoccupante» che contrasta le posizioni ecologiste.
Con il 54,55% dei voti a favore, la capitale francese ha deciso che tutti i possessori provenienti dall'esterno di veicoli termici o ibridi che pesano più di 1,6 tonnellate e delle auto elettriche il cui peso supera le 2 tonnellate, dovranno spendere tre volte di più se vorranno parcheggiare in città. Ciò si traduce in un prezzo che andrà dai 12 euro per stazionare per un'ora dal dodicesimo al ventesimo arrondissement fino ai 18 euro l'ora nelle restanti circoscrizioni di Parigi. I residenti e i commercianti sono esentati dalle tariffe maggiorate.
La tariffa sui Suv è la seconda votazione in meno di un anno che la sindaca della capitale e il suo seguito promuovono con vigore a scopo ecologista. Ad aprile del 2023 la città si era espressa a favore della messa al bando dei monopattini elettrici a noleggio in quanto, parcheggiati in modo caotico, erano una fonte di disturbo sulle strade pedonali.
A esprimere il loro voto sono stati poco più di 78mila degli 1,3 milioni di elettori residenti nella capitale - si parla di un tasso di partecipazione inferiore al 6% - stando a quanto riportato da Libération. Nonostante le cifre bassissime - addirittura meno importanti di quelle riguardanti il voto sui monopattini - la sindaca ha comunque parlato di «numeri importanti» e di «un esercizio democratico che si impone nella nostra vita locale». Ma quale era lo scopo ultimo? Nel corso della campagna, Hidalgo aveva additato i Suv come mezzi estremamente inquinanti e anche come minaccia «alla nostra salute e al pianeta». Aveva inoltre indicato che causassero più incidenti delle piccole automobili.
Un appello anche in Svizzera - A fronte della votazione appena avvenuta in Francia, anche in Svizzera c'è chi intende mobilitarsi in questo senso. I Suv in Svizzera costituiscono infatti quasi la metà dei veicoli nuovi in circolazione. A 20Minuten, il consigliere nazionale dei verdi Michael Töngi, ha dichiarato che «le grandi auto semplicemente non sono compatibili con le città svizzere. Occupano troppo spazio, sono dannose per l'ambiente e troppo pericolose».
Il partito ecologista intende battersi affinché a partire dal 2025 non vengano più importate in Svizzera auto che a peso vuoto superino le due tonnellate. E contrastare la possibilità che i parcheggi vengano ampliati proprio per accogliere veicoli più grandi.
Anche dal Ps si alzano voci di consenso a nuove misure. Il consigliere nazionale David Roth non giudica impossibile effettuare nuovi adeguamenti alle tariffe in base alla grandezza e alla massa dei veicoli.
Qualcosa in realtà si sta già muovendo - Appena due settimane fa, il Gran Consiglio basilese ha sottoposto al governo una proposta del deputato dei Verdi Raphael Furrer. In sostanza, viene chiesto un aumento significativo delle tasse sui Suv. Ma se ne saprà di più nei prossimi tre mesi.
A detta dell'Udc, «molte persone dipendono da questo tipo di veicolo». Il consigliere nazionale Benjamin Giezendanner ha inoltre tenuto a sottolineare che «le imposte in base al peso non hanno senso, anche i conducenti di auto elettriche sarebbero chiamati a pagare. Questa è una politica simbolica di sinistra che non aiuta nessuno».