Il governo argentino sospetta vi siano molti casi irregolari
BUENOS AIRES - Il governo argentino ha annunciato la sospensione del programma che prevede indennità per le vittime della dittatura (1976-1983) al fine di realizzare un'approfondita revisione di quanto fatto fino ad oggi, per il sospetto dell'esistenza di molti "casi irregolari".
La misura, scrive il periodico Perfil, è stata annunciata dal ministro della Giustizia, Mariano Cúneo Libarona, che è arrivato a definire la situazione delle indennità alle famiglie dei desaparecidos e alle persone costrette all'esilio come una «festa dei pagamenti» che «non avrebbe potuto verificarsi senza una complicità politica».
In particolare il ministro ha precisato che la verifica riguarderà 7996 risarcimenti di scomparsi e i casi di 14'400 esiliati, aggiungendo che esistono «numerosissimi casi sospetti». Il ministero della Giustizia, ha infine detto, «presenterà le relative denunce per ottenere il blocco e il sequestro delle somme ingiustamente ricevute che dovranno ritornare nelle casse dello Stato».
Le indennità, previste da sei leggi nazionali emanate tra il 1991 e il 2013, sono risarcimenti finanziari e pensioni che lo Stato ha concesso alle vittime dell'ultima dittatura civile-militare che avevano intentato una causa e provato il danno in sede giudiziaria. Sono ammessi ai risarcimenti individui che hanno subito sparizioni forzate, i parenti delle vittime di azioni del "terrorismo di Stato", le persone nate durante la privazione della libertà materna, o quanti furono costretti a esiliarsi per ragioni politiche.