La pornostar: «Non espresse preoccupazione per Melania».
NEW YORK - «L'intenzione era abbastanza chiara, qualcuno si spoglia e posa per te... Mi tolsi i vestiti e le scarpe, poi mi tolsi il reggiseno. Eravamo nella posizione del missionario...». La pornostar Stormy Daniels era la testimone più attesa del processo a Donald Trump e non ha deluso le aspettative, raccontando in aula per oltre due ore i particolari piccanti della notte di sesso che il tycoon continua a negare e mettendo in evidente imbarazzo l'ex presidente di nuovo in corsa per la Casa Bianca.
Lui, seduto a pochi metri di distanza, è rimasto quasi sempre impassibile, lanciandole solo qualche occhiata all'inizio e scuotendo la testa quando ha parlato di Melania. Lei, abituata a calcare vari tipi di palcoscenico, era invece perfettamente a suo agio e un fiume in piena, tanto che l'accusa le ha chiesto ripetutamente di parlare più lentamente.
Al centro del processo i 130 mila dollari pagati alla pornostar perché non rivelasse quell'incontro che avrebbe danneggiato la candidatura di Trump alla vigilia delle elezioni del 2016. Soldi pagati personalmente da Michael Cohen, l'avvocato tuttofare di The Donald, e rimborsati dal tycoon come spese legali fittizie in violazione delle leggi contabili ed elettorali.
Stephanie Clifford, in arte Stormy Daniels, ha iniziato la deposizione raccontando la sua carriera, dalla danza esotica con cui in due serate poteva «guadagnare più di quanto avrei guadagnato spalando letame otto ore al giorno» ai nightclub, al lavoro di modella e fotomodella fino all'industria del porno. Quindi è passata al primo incontro «molto breve» con "Mr Trump", come lo ha chiamato per tutta l'udienza. Fu nel luglio del 2006 in un torneo di golf per vip a Lake Tahoe, tra California e Nevada. Ai giurati è stata fatta vedere la famosa foto di quel giorno che immortala Stormy e Trump vestito con una maglietta da golf gialla e un cappellino rosso. I due si videro a cena in hotel, dove inizialmente Trump si presentò con un pigiama di raso.
«Il signor Hefner (il fondatore di Playboy, ndr) sa che gli hai rubato il pigiama?», lo prese in giro, invitandolo a cambiarsi. Poi lui le mostrò un magazine in cui appariva in copertina: «Sei sempre così scortese? Sei sempre così arrogante e pomposo? Non sai nemmeno come avere una conversazione», gli disse, sculacciandolo con la rivista «proprio sul sedere».
A cena lei gli chiese di sua moglie Melania - che aspettava un figlio - dicendogli che era molto bella. «Non dormiamo nella stessa stanza», si sentì rispondere. Poi le prospettò la possibilità di partecipare al popolare show che conduceva allora, The Celebrity Apprentice, e di fronte ai suoi timori di perdere alla prima puntata danneggiando la propria carriera le offrì di farle avere in anticipo le domande. «Mi ricordi mia figlia (Ivanka, ndr) perché è intelligente, bionda e bella e la gente la sottovaluta», le disse. Il salto dalla cena alla camera da letto fu rapido. «L'intenzione era abbastanza chiara... Si mise in piedi tra me e la porta. Non in modo minaccioso», e quando lei uscì dal bagno «lui era semplicemente sul letto». Dopo aver fatto sesso, Stormy se ne andò «il più velocemente possibile» e raccontò l'episodio solo «a pochissime persone». «Perché mi vergognavo di non aver fermato» la cosa, ha aggiunto, precisando che Trump comunque non espresse preoccupazioni per Melania né le chiese di tenere la cosa riservata.
I due si frequentarono per un po' (senza sesso nonostante le presunte avances del tycoon), poi interruppero i rapporti dopo che sfumò l'ipotesi Apprentice. Nel 2016 le arrivò l'offerta di 130 mila dollari per il suo silenzio con un accordo sotto falsi nomi, che ha detto di aver accettato anche per le minacce ricevute in precedenza. Gli avvocati di Trump hanno cercato di demolire la credibilità di Stormy, sostenendo che non fosse certo una donna disinteressata. Ma le sue conferme rafforzano il castello accusatorio. E quella notte di sesso ormai è entrata nell'immaginario collettivo, non solo americano.