Se la nuova definizione verrà approvata, per i pazienti di apriranno una serie di benefici in termini di copertura sanitaria.
NEW YORK - Dopo anni di test, analisi e dibattito su cosa costituisca il "long Covid", la prestigiosa Accademia nazionale delle scienze Usa ha messo a punto una nuova definizione della malattia, che dovrebbe venire adottata da tutte le agenzie ed istituzioni sanitarie per semplificare la diagnosi, che ha spesso forti ricadute sulla vita economica e sociale e la salute dei pazienti.
Il long Covid, secondo il rapporto dell'Accademia deve essere definito una «condizione cronica relativa all'infezione con il virus del Covid presente per almeno 3 mesi in forma continua o alternata, tra remissione e ritorno dei sintomi, o come malattia progressiva che affligge uno o più organi».
L'Accademia non specifica appositamente i sintomi necessari alla diagnosi - in quanto ne sono stati elencati oltre 200 - e la nuova definizione non richiede la conferma di alcun test di laboratorio, né prove dell'infezione iniziale. La conclusione raggiunta dagli esperti viene dall'elaborazione delle informazioni raccolte da più di 1.300 esperti di diverse discipline mediche, psicologiche e dai pazienti stessi.
Il rapporto dell'Accademia era stato richiesto dal dipartimento apposito del ministero della salute statunitense. Sino a ora ogni agenzia e istituzione sanitaria americana (come i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, la Food and drug administration e il National Institute of health) opera sulla base di una diversa definizione di cosa sia il long Covid, creando confusione nel trattamento dei malati.
Se la nuova definizione verrà approvata dagli Stati Usa e a livello federale come si prevede, per i pazienti di apriranno una serie di benefici in termini di copertura sanitaria, richieste di invalidità, accesso a cure mediche più veloci e appropriate.