Le autorità non hanno detto quale potrebbe essere la rappresaglia contro gli Usa
MOSCA - Per la Russia non ci sono dubbi: dietro al bombardamento missilistico che ha ucciso quattro persone su una spiaggia in Crimea, tra cui due bambini, ci sono gli Stati Uniti, i quali dovranno pagarne «le conseguenze».
Mosca ha lanciato un avvertimento formale a Washington, convocando al ministero degli Esteri l'ambasciatrice Lynne Tracy, mentre il Cremlino ha accusato «i governi occidentali di uccidere i bambini russi».
Le forze russe hanno accompagnato i moniti verbali con un bombardamento nella regione di Odessa, vicino dunque alla Crimea, in cui hanno affermato di avere colpito "un grande centro logistico delle forze armate ucraine dove avviene l'immagazzinamento, lo stoccaggio e la ridistribuzione di armi, compresi i missili, consegnate al regime di Kiev dai Paesi occidentali". Così come occidentali, in particolare americani, sono i missili Atacms che secondo Mosca sono stati impiegati nel raid di domenica, con bombe a grappolo. Gli ucraini si sono limitati a confermare un bombardamento avvenuto oggi su un deposito a Odessa che ha provocato tre feriti, ma senza precisare la natura di questa struttura.
La Russia ha detto all'ambasciatrice Tracy che giudica gli Stati Uniti equamente responsabili con l'Ucraina per il raid sulla Crimea di domenica, con un bilancio di quattro morti - tra cui un bambino di due anni e una bambina di nove - e oltre 150 feriti. Quindi «seguirà sicuramente una risposta».
Le autorità di Mosca non hanno detto quale potrebbe essere la rappresaglia contro gli Usa. Ma Putin aveva ipotizzato qualche settimana fa di rispondere all'utilizzo da parte dell'Ucraina di armi occidentali per colpire il territorio russo - quale considera la Crimea, annessa nel 2014 - con l'invio di missili in "regioni del mondo" da dove potrebbero minacciare "obiettivi sensibili" di Paesi Nato. E dopo la visita a Pyongyang della settimana scorsa non ha escluso di fornire tali armamenti alla Corea del Nord, da dove potrebbero prendere di mira le forze americane nella penisola.
A Kiev, intanto il presidente Volodymyr Zelensky ha presentato il nuovo comandante delle guardie di sicurezza, il colonnello Oleksiy Morozov, dopo il licenziamento del predecessore Serhiy Rud in seguito alla denuncia di un complotto per uccidere lo stesso capo dello Stato e alti funzionari governativi di cui erano stati accusati due ufficiali. Zelensky ha esortato Morozov a fare "pulizia rispetto a chiunque scelga di servire l'Ucraina".