Niente smartphone fra i banchi, a ricreazione o nella pausa pranzo. La decisione della città californiana non fa però l'unanimità.
LOS ANGELES - I ragazzini di Los Angeles diranno presto addio ai loro telefonini. Almeno a scuola. Il distretto scolastico della città californiana, infatti, ha appena approvato un provvedimento che dal prossimo anno vieterà in toto l’uso dei cellulari negli istituti, includendo l’orario della merenda e le ricreazioni.
Secondo quanto comunicato dai vertici del distretto, la misura servirà a rieducare i giovani alla socialità, dal momento che oramai gli studenti vivono praticamente in simbiosi con i loro iPhone. Il quadro delineato dagli autori del provvedimento è tragico eppure molto credibile.
Si descrivono ragazzi che “scrollano” di nascosto in classe, che camminano nei corridoi con il capo incollato allo schermo, che non parlano con i compagni e che si isolano con cuffie e telefoni anche durante le ore di merenda.
Scene purtroppo comuni anche in Europa. Una questione di salute mentale, per gli addetti ai lavori. La nuova legge, infatti, è stata approvata in concomitanza con l’allarme lanciato da Vivek Murthy, il medico a capo del servizio sanitario pubblico, che ha espresso la sua preoccupazione al Congresso sui rischi sui minori delle piattaforme social.
Sono numerose le evidenze raccolte dagli esperti sul fenomeno dipendenza che si innesca nei ragazzi più giovani. La mossa di Los Angeles potrebbe ora ispirare presto altre città americane. I cellulari, difatti, sono da tempo al centro del dibattito. Uno studio recente del Pew Research Center ha rilevato che secondo il 72% degli insegnanti di scuola superiore i telefoni costituiscono un grave problema in classe in quanto principale causa di distrazione.
Ma non solo. È oramai comprovato da ricerche di settore che gli adolescenti portati a un eccessivo uso dello smartphone sono inclini a elevati livelli di stress, ansia, depressione, insonnia, aggressività e addirittura pensieri suicidi. Studi che sono stati presi come riferimento dai redattori del divieto losangelino.
Non mancano, però, le polemiche; tra le tante quella di una fronda di genitori secondo cui i ragazzi dovrebbero avere comunque accesso al proprio telefono in caso di emergenza o qualora fosse necessario comunicare con i propri familiari. A questo proposito, i detrattori del provvedimento sostengono che privare gli studenti dei propri telefoni si tradurrebbe in uno stato crescente di ansia.