L'osservatorio elettorale Osa «non può riconoscere» il risultato del voto
CARACAS - Sarebbero già 11 le vittime della repressione messa in atto dal governo del Venezuela per arginare le proteste che in tutto il Paese vedono i cittadini manifestare contro la rielezione del presidente Nicolas Maduro frutto - secondo le opposizioni - di brogli. Lo riferisce la Ong Foro Penal, specificando che due vittime sono minorenni.
A 24 ore dall'inizio delle mobilitazioni sarebbero già oltre 177 le persone detenute da parte delle forze di sicurezza nell'ambito delle mobilitazioni popolari.
L'Osa «non può riconoscere» i risultati - Il Dipartimento per la Cooperazione e l'osservazione Elettorale (Deco) del Segretariato per il rafforzamento della democrazia (SFD) dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA) ha dichiarato di «non poter riconoscere» i risultati delle recenti elezioni presidenziali in Venezuela, in cui Nicolás Maduro è stato annunciato come vincitore.
Secondo la dichiarazione della Deco, il Consiglio nazionale elettorale venezuelano (Cne), «che ha annunciato Maduro come vincitore sei ore dopo la chiusura dei seggi», e «durante un'unica conferenza stampa, ha indicato di aver scrutinato l'80% delle schede senza fornire dettagli specifici o pubblicare i relativi verbali. Le informazioni diffuse contenevano anche errori aritmetici ed erano state erroneamente qualificate come 'irreversibili'».
La missione degli osservatori elettorali dell'Organizzazione degli Stati americani non è stata invitata ad accompagnare il processo elettorale, così come avvenuto con quella dell'Unione europea. Oggi l'Osa si riunisce per analizzare il dossier Venezuela.
Un sito web per la verifica del voto - L'opposizione venezuelana ha pubblicato una piattaforma web per verificare i risultati delle elezioni di domenica Stato per Stato. Nel portale appaiono inserite le prove digitalizzate del voto dell'81,21% degli elettori, ovvero 24.384 verbali (acta). Il portale era stato annunciato da Machado, che aveva detto di avere «le prove» dei brogli di Maduro, spiegando che ogni «venezuelano potrà accedere con i propri dati personali al sito e validare il suo voto».
Secondo il portale, Edmundo Gonzalez vince col 67% con 7.119.768 voti, mentre Maduro ottiene il 30% con 3.225.819 voti, e gli altri candidati 250.135.
RESULTADOS VENEZUELAhttps://t.co/fw0C9zsNhd
— Javier Milei (@JMilei) July 31, 2024
Sito condiviso da Milei e Musk - Secondo il link https://resultadosconvzla.com/, pubblicato sul profilo X di Machado, e del candidato della Piattaforma unitaria democratica, Edmundo Gonzalez Urrutia, e condiviso dal presidente argentino, Javier Milei, e dal magnate Elon Musk, i verbali trasmessi sono stati 24.384 su 30.026, mentre i votanti sono stati 10.613.881 su 17.634.183, con una partecipazione del 60,19%.
Sul profilo di Gonzalez è presente anche la pagina per l'accesso con l'inserimento dei dati personali, con il messaggio: «Venezuelano, attraverso questo link potrai vedere come col tuo voto e la tua volontà hai cambiato la storia del Venezuela». «Qui puoi trovare gli 'acta' che abbiamo digitalizzato, e che confermano il nostro straordinario trionfo».
Sul profilo X del presidente Nicolas Maduro è invece fissato un post in cui il presidente appare col volto molto teso in cui dice che «si è conclusa la prima sessione del Consiglio di Stato e del Consiglio di sicurezza e difesa, dove sono riuniti tutti i cinque poteri costituzionali. Il presidente del Parlamento - spiega Maduro - è in ritardo perché in Parlamento è stato votato un accordo in ripudio della violenza e di questa dannata criminale fascista (in riferimento a Machado, ndr) che vuole imporsi e creare le condizioni per un nuovo 11 di aprile (2002, ndr), un nuovo colpo di stato, contro la nostra democrazia». E avverte che è in corso «un massiccio tentativo di destabilizzazione» del Venezuela.
Pattugliamenti «fino al ristabilimento della pace» - «Per contrastare le violenze e gli incidenti e proteggere il popolo dalle bande criminali che oggi operano nel Paese ho ordinato lo spiegamento delle Forze Armate e la Polizia nel pattugliamento delle strade e le città di tutto il Paese». Lo ha annunciato il presidente Maduro. «I militari e la polizia rimarranno nelle strade fino a che non verrà ristabilita la pace».