La vicenda riguarda uno dei suoi più stretti collaboratori, contro il quale una dipendente aveva puntato il dito per le avance sessuali
NEW YORK - Si riaffacciano le polemiche contro Josh Shapiro, in pole position per la vicepresidenza di Kamala Harris, per la gestione delle accuse di molestie avanzate contro un suo assistente.
Lo scorso settembre la Pennsylvania, di cui è governatore, ha pagato 295.000 dollari per patteggiare le accuse mosse contro Michaele A. Vereb, uno dei suoi più stretti collaboratori, contro il quale una dipendente aveva puntato il dito per le avance sessuali e le critiche a cui era stata sottoposta dopo averlo rifiutato.
Secondo quanto riporta il New York Times, Vereb aveva mantenuto l'incarico per sei mesi dopo che le accuse erano trapelate e si è dimesso solo dopo che una copia della denuncia è stata pubblicata. Alla sua uscita l'ufficio di Shapiro lo aveva descritto come una persona «dedita al servizio» degli altri.
La National Women's Defense League ha chiesto alla campagna di Harris di indagare sul caso.