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REGNO UNITODisordini, fra i 400 incriminati ci sono 50 minorenni

14.08.24 - 19:37
Tribunali al lavoro, dopo i disordini organizzati dai gruppi dell'ultradestra.
afp
Fonte Ats ans
Disordini, fra i 400 incriminati ci sono 50 minorenni
Tribunali al lavoro, dopo i disordini organizzati dai gruppi dell'ultradestra.

LONDRA - Si contano ormai 400 persone incriminate, in gran parte uomini, per i violenti disordini organizzati dai gruppi dell'ultradestra nelle strade del Regno Unito nelle scorse settimane mentre continuano a lavorare a ritmo serrato i tribunali di Inghilterra e Galles.

Fra quanti sono stati accusati formalmente dalla giustizia per reati come violazione dell'ordine pubblico e vandalismo, ci sono circa 50 minorenni che hanno partecipato attivamente agli scontri. Alcuni di loro sono già stati giudicati colpevoli nei processi per direttissima, come una ragazzina 13enne, che ha preso parte insieme a decine di adulti all'attacco del 31 luglio contro un hotel di Aldershot (Inghilterra meridionale) con all'interno dei richiedenti asilo, e due 12enni, fra i più giovani a venire condannati, anche se ancora non si conosce quale pena verrà decisa per loro dal tribunale minorile.

Questo non fa che rafforzare l'idea di come i 'riots' abbiano coinvolto settori ampi e spesso ai margini della società britannica. In base a un'analisi condotta dalla Bbc sui tanti finiti alla sbarra, l'età media dei partecipanti agli scontri risulta di 31 anni. In 25 devono rispondere di reati per la loro attività sui social media, riguardante l'istigazione alla violenza e l'odio razziale.

Proprio oggi la Chester Crown Court ha condannato a 15 mesi di detenzione una donna di 53 anni, Julie Sweeney, colpevole di aver pubblicato il 3 agosto su Facebook un messaggio in cui diceva di «far saltare in aria una moschea» con gli adulti all'interno. Nel pronunciare la sentenza il giudice Stephen Everett ha dichiarato che «i cosiddetti guerrieri da tastiera come lei devono imparare ad assumersi la responsabilità del loro linguaggio provocatorio e ripugnante».

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