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MONDO«La pace? Sono i veti incrociati dell'Onu a bloccarla»

19.09.24 - 14:37
La denuncia nel nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam. Dito puntato contro i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu
keystone-sda.ch / STF (Leo Correa)
Fonte ats
«La pace? Sono i veti incrociati dell'Onu a bloccarla»
La denuncia nel nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam. Dito puntato contro i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu

«L'abuso del potere di veto attuato dai 5 Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in particolare da parte di Stati Uniti e Russia, sta di fatto impedendo ogni reale progresso verso la Pace in Ucraina, nei Territori Occupati Palestinesi e in Israele, oltre che in Siria». È quanto denuncia un nuovo report pubblicato oggi da Oxfam, alla vigilia dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il dossier - si legge in una nota - ha preso in esame 23 dei conflitti più violenti e lunghi dell'ultimo decennio - tra cui quelli in Afghanistan, Burkina Faso, Etiopia, Libia, Niger, Territori Occupati Palestinesi, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Ucraina, Venezuela e Yemen - rivelando come 27 dei 30 veti posti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano riguardato risoluzioni essenziali per la risoluzione pacifica delle crisi in Palestina, Siria e Ucraina.

Nello stesso periodo nei Paesi analizzati la guerra ha causato oltre 1 milione di vittime e costretto 233,5 milioni di persone a dipendere dagli aiuti umanitari per sopravvivere, più del doppio rispetto al 2015.

«I cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza stanno sfruttando il loro potere esclusivo di veto e negoziazione, solo per perseguire i propri particolari interessi geopolitici, minando così la capacità di mantenere la pace e la sicurezza mondiale. Un fallimento che oggi più che mai è sotto gli occhi di tutti - sottolinea Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia per le crisi umanitarie -. Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti si sono assunti la responsabilità della sicurezza globale in un'epoca che rispondeva ancora a logiche coloniali, del tutto incompatibili con un mondo che oggi cerca disperatamente pace e giustizia per tutti».

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