Nella notte preso di mira anche un bunker sotterraneo dove era in corso una riunione dei vertici dell'organizzazione terroristica
TEL AVIV/BEIRUT - La capitale libanese Beirut è stata nuovamente oggetto di massicci bombardamenti da parte dell'esercito israeliano nella notte.
Secondo notizie non confermate, l'attacco aereo era diretto contro Hashim Safi al-Din, capo del consiglio esecutivo della milizia Hezbollah. È considerato il candidato più promettente a succedere al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, recentemente ucciso in un attacco aereo israeliano a Beirut.
Israele ha bombardato una riunione della leadership di Hezbollah in un bunker sotterraneo intorno a mezzanotte, alla quale era presente anche Safi al-Din, ha riferito il "New York Times", citando tre funzionari israeliani. Non è ancora chiaro se Safi al-Din fosse effettivamente nel bunker in quel momento. L'esercito israeliano non ha fornito inizialmente alcuna informazione sul raid aereo notturno.
Secondo gli ambienti della sicurezza libanese, l'attacco è stato effettuato ancora una volta nei sobborghi meridionali, controllati principalmente da Hezbollah. I filmati hanno mostrato detonazioni sopra la città, enormi fiamme e nuvole di fumo che si alzano nel cielo notturno. In tutto il Paese Almeno 37 persone sono state uccise e 151 quelle rimaste ferite nelle ultime 24 ore: lo riferisce il ministero della Salute libanese, specificando che a Beirut i morti sono stati 9 e 24 i feriti. L'esercito israeliano aveva ordinato ai residenti di alcuni edifici della periferia meridionale di evacuare.
Gli attacchi sono avvenuti mentre le truppe e i carri armati israeliani combattevano contemporaneamente contro Hezbollah nel sud del Libano. L'obiettivo dichiarato di Israele è quello di allontanare la milizia sciita filo-iraniana dal confine, in modo che circa 60.000 israeliani evacuati possano tornare alle loro case.