«La morte di Sinwar un punto di svolta per stabilizzare l'area» ha detto durante un incontro con Bin Salman
WASHINGTON - Le ostilità in Libano e Gaza non accennano a rallentare, ma la diplomazia non si dà per vinta. Sono ancora una volta gli Stati Uniti a guidare gli sforzi per una de-escalation, con l'undicesima missione in Medio Oriente del ministro degli esteri Antony Blinken.
«È il momento per porre fine alla guerra nella Striscia», da cui tutto è cominciato oltre un anno fa, è il messaggio rivolto ai principali interlocutori. All'alleato israeliano, a cui viene chiesto di contenere la rappresaglia all'Iran, mentre con i sauditi la chiave è la normalizzazione dei rapporti con lo Stato ebraico.
Appelli al momento stridenti, tuttavia, con il diluvio di bombe nella Striscia e con il fuoco incessante dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah e delle forze armate israeliane (Idf) nel Paese dei cedri.
Gli Stati Uniti considerano la morte di Yahya Sinwar - leader di Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza - un possibile punto di svolta nella Striscia, che può aprire la strada alla pace, a liberare gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza e a consentire ai civili «di ricostruire le loro vite libere da Hamas».
Blinken lo ha detto al premier israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme e lo ha ribadito al principe Mohammed bin Salman nella tappa saudita del suo tour. I due leader sono stati invitati a cogliere «l'incredibile opportunità» di stabilizzare le relazioni bilaterali. Riavviando il percorso virtuoso degli accordi di Abramo tra Israele e alcuni paesi arabi che si era interrotto bruscamente dopo il 7 ottobre.
Quella dell'intesa con Riad, secondo Washington, è una delle poche leve che potrebbero convincere Netanyahu ad accettare un cessate il fuoco nella Striscia. Su questo tema, oltre che sul Libano, Blinken si confronterà anche con il Qatar, prima di volare a Londra per incontrare i capi della diplomazia araba.
Sul fronte opposto si muove anche Hamas: un suo alto funzionario è volato a Mosca per discutere della «fine della guerra con Israele nella Striscia e degli sforzi per unire i palestinesi», ha spiegato una fonte della fazione. Che ormai non considera più un tabù una convivenza con l'Autorità nazionale palestinese (Anp).
La pacificazione tra Israele e arabi in chiave strategica punta a isolare l'Iran, nella speranza che smetta di alimentare le milizie sciite nella regione.