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STATI UNITIBiden: «Ci sono tanti innocenti uccisi a Gaza, ora basta»

25.10.24 - 20:38
Lo ha detto dopo essere stato interrotto da una manifestante pro-palestinese che urlava "Gaza libera"
Foto Keystone
Fonte ATS
Biden: «Ci sono tanti innocenti uccisi a Gaza, ora basta»
Lo ha detto dopo essere stato interrotto da una manifestante pro-palestinese che urlava "Gaza libera"

WASHINGTON - «Ci sono tanti innocenti uccisi a Gaza. Tutto questo deve finire». Lo ha detto Joe Biden dopo essere stato interrotto in Arizona da una manifestante pro-palestinese che urlava "Gaza libera".

Il presidente ha detto al pubblico che voleva zittirla: «Lasciatela manifestare». Tutto questo mentre l'Onu denunciava poche ore prima altre decine di morti all'interno di un ospedale. «È l'ora più buia per Gaza» ha dichiarato il portavoce dell'organizzazione, evocando «crimini atroci» da parte degli israeliani..

Una pioggia di bombe e combattimenti senza sosta. Soprattutto nel nord della Striscia, che sta vivendo «il momento più buio», ha avvertito l'Onu. Al nord di Gaza «la situazione è diventata incandescente» e a Beit Lahia l'Idf si è messa a caccia di miliziani nell'ospedale di Kamal Adwan, tenendo intrappolate centinaia di pazienti.

Da altre città dell'enclave sono arrivate notizie altrettanto drammatiche su due nuove stragi, una che avrebbe coinvolto degli sfollati in attesa degli aiuti. E non va diversamente sul fronte libanese, con tre giornalisti tra le vittime dei raid israeliani. Due conflitti, con Hamas ed Hezbollah, che costringono anche lo Stato ebraico a contare le sue vittime, sia tra i militari che tra i civili.

«La nostra missione non è ancora finita», aveva avvertito Benyamin Netanyahu nel giorno dell'uccisione di Yahya Sinwar, il 17 ottobre scorso. E già una settimana prima l'esercito israeliano schierato a Gaza aveva intensificato le sue operazioni nel nord, intorno a Jabalya, che ospita un campo profughi considerato una base dei miliziani.

Lì, secondo Al Jazeera, l'Idf avrebbe compiuto un «massacro» radendo al suolo almeno 10 edifici residenziali e provocando 150 tra morti e feriti.

Per l'alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk quella del nord di Gaza è una crisi «inimmaginabile» che chiama in causa soprattutto Israele. Considerato responsabile di azioni «potenzialmente» vicine a «crimini contro l'umanità».

E' un ennesimo attacco d'accusa al governo Netanyahu, che dall'inizio del conflitto a Gaza ha ingaggiato una durissima contesa diplomatica con il Palazzo di Vetro, culminata con la dichiarazione di Antonio Guterres come persona non grata.

Di «crimini di guerra» commessi da Israele ha parlato anche il governo libanese, dopo la morte di tre reporter in un attacco aereo su Hasbaya, nell'est, al confine con la Siria. Proprio in quell'area i raid israeliani hanno reso inutilizzabile il principale valico di frontiera, hanno denunciato ancora le autorità di Beirut, aggiornando a 500mila il numero delle persone fuggite dal Paese. L'Idf ha confermato di aver preso di mira il valico nella valle della Bekaa, sostenendo che fosse utilizzato da Hezbollah per il passaggio di armi. Quanto alle milizie sciite del Partito di Dio, hanno continuato a lanciare razzi soprattutto sulla Galilea, ma stavolta hanno provocato delle vittime. Nella cittadina araba di Majd al-Khorum i colpi sono caduti in un centro commerciale e una palestra: il bilancio provvisorio, due morti e venti feriti.

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