Il messaggio del presidente cinese al futuro inquilino della Casa Bianca. «Rafforziamo il dialogo per il bene dei nostri Paesi e del mondo».
PECHINO - Cina e Stati Uniti devono cooperare. È questo il succo del messaggio con cui il presidente cinese Xi Jinping si è (anche) complimentato con il futuro presidente Donald Trump per la vittoria alle presidenziali e il suo ritorno alla Casa Bianca. Per il leader cinese Washington e Pechino devono «rafforzare il dialogo e la comunicazione» e «gestire in modo adeguato le differenze».
I due Paesi devono «trovare un modo corretto per andare d'accordo in questa nuova era, per il bene di entrambi i Paesi e del mondo», ha aggiunto Xi che ha detto di sperare «che entrambe le parti rispettino i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione reciprocamente vantaggiosa».
La vittoria del candidato repubblicano potrebbe provocare una nuova era di incertezza negli Stati Uniti e nel mondo. L’elezione di Trump potrebbe anche cambiare le relazioni tra le due superpotenze che negli ultimi anni sono state messe a dura prova da una serie di temi tra cui Taiwan, il commercio, i diritti umani e la rivalità nel settore hi-tech. «La storia ha dimostrato che la Cina e gli Stati Uniti - secondo quanto detto da Xi - traggono vantaggio dalla cooperazione e perdono dal confronto».
Una cooperazione che però è tutta da definire visto che Trump durante la propria campagna elettorale aveva promesso di imporre dazi del 60% su tutti i prodotti "made in China" diretti verso gli Stati Uniti.
Boom delle esportazioni cinesi - In attesa di comprendere come sarà il futuro con Washington, il Dragone ha fatto registrare a ottobre un surplus commerciale i 95,27 miliardi, ben oltre le stime di 75,1 miliardi degli analisti. L'export, in base ai dati diffusi dalle Dogane cinesi, balza del 12,7%, a 309,06 miliardi, a fronte di attese a +5%, e si risolleva dai minimi dei ultimi cinque mesi (+2,4%) segnato a settembre: si tratta del sesto mese di fila di crescita e del passo più ampio da luglio 2022. L'import, invece, scivola a -2,3%, a 213,3 miliardi, contro le stime di mercato a +1,5% e dopo il magro +0,3% di settembre. E' il primo calo registrato da giugno, nel mezzo della persistente debolezza dei consumi interni.